Il progetto, approvato dal Comune di Torino nella primavera del 2016, oltre a porsi come nuovo polmone sociale all’interno della città offre una nuova interpretazione della caratteristica struttura modulare della caserma, composto da un edificio principale porticato e sei caserme satelliti più piccole.
Ciascuno di questi edifici rivela una struttura comune, basata su un’unità ad arco di circa 80 metri quadrati.
Il design proposto esalta il carattere modulare della struttura e lo re-immagina per ospitare al suo intento un mix di funzioni.
Il progetto, infatti, fornirà la struttura ma saranno poi le persone che la abiteranno e la utilizzeranno a stabilirne il contenuto, secondo un approccio “open source” verso l’ambiente costruito.
La ristrutturazione del complesso genererà uno spazio inedito per la vasta area tra gli edifici, attualmente nascosta dietro il muro di cinta che corre lungo tutto il perimetro.
Questa operazione consentirà la creazione di una nuova piazza pubblica lunga 100 metri e larga 60, accessibile tramite un'ampia scalinata, che sarà la location ideale per eventi e spettacoli.
Il progetto darà così a Torino un nuovo spazio pubblico iconico, simile a quello di Piazza Vittorio Veneto, il punto di riferimento più noto di Torino, nonché una delle piazze più grandi d'Italia.
La ristrutturazione della Caserma Lamarmora fa parte di una tendenza globale avviata negli ultimi decenni che comporta la trasformazione di ex impianti militari in strutture sociali e fantasiose.
Crediti fotografici: Carlo Ratti Associati