Il Comune, infatti, ha voluto dare una casa all’Associazione Nazionale Ex Deportati, all’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, all’Associazione Italiana Vittime del Terrorismo, all’Associazione Piazza Fontana 12 Dicembre 1969 e all’Istituto Nazionale di Studi sul Movimento di Liberazione d’Italia, per attivare un nuovo centro dedicato ai valori di democrazia e libertà per cui la città di Milano ha combattuto nell’ultimo secolo.
Questo rilevantissimo ruolo culturale è centrale rispetto alle scelte degli architetti dello Studio Baukuh, che hanno immaginato la Casa della Memoria come strumento di una riflessione e di un confronto aperto attorno alle differenti figure che convivono nella memoria della città. Questo atteggiamento si riflette nella facciata dell’edificio che, come un grande polittico, prova a dar conto della complessità di tale memoria, senza rinunciare a rappresentarne una ideale unità.
All’interno, gli spazi si articolano in una alternanza di parti “pubbliche” e parti più riservate. L’archivio, le risalite e gli spazi di servizio si collocano in due sottili fasce lungo i fronti nord e sud, organizzate su cinque livelli, mentre l’ampia parte centrale è ulteriormente suddivisa in un vestibolo a tutta altezza, contenente la scala principale, e nella parte, strutturata su tre livelli, che accoglie lo spazio espositivo/informativo (al piano terra), gli uffici delle Associazioni e l’area consultazione.
Crediti fotografici: Studio Baukuh