Il progetto si confronta con il tema di un deposito agricolo da riconvertire in una casa unifamiliare di civile abitazione. L’edificio pre-esistente non presentava alcun elemento di pregio architettonico. I vincoli determinati dalle regole urbanistiche permettevano la parziale ricostruzione del sedime esistente e imponevano il mantenimento del sedime costruito e delle quote di gronda pre-esistenti. L’edificio si colloca su un terreno che dalle pendici del monte Legnone degrada verso le sponde del lago di Como. Il progetto partendo dalle condizioni delle regole edilizie lavora su una sequenza di scavi nel profilo del terreno circostante per dare abitabilità al piano semi-interrato, altrimenti non utilizzabile. Questa sequenza di patii e cortili permette alla luce di penetrare nel piano semi-interrato della zona notte genera spazi protetti dai venti dominanti e rimanda la vista solo al cielo e alle montagne circostanti eliminando dalla vista le costruzioni all’intorno prive di qualità. Uno sbalzo molto pronunciato di un grande terrazzo posto a sud permette di avere una visuale libera sul panorama del lago di Como. La finitura esterna delle parti intonacate realizzata con finitura grezza a cazzuola rimanda agli edifici rurali della zona. Partiture in cemento armato faccia a vista con finitura ottenuta tramite l’utilizzo di pannelli di legno pressato tipo osb costruiscono gli spazi sottratti al pendio naturale ( patii e cortili ).
Crediti fotografici: Act Romegialli, Marcello Mariana