CANTINE PROTOS -

Ai piedi di una rupe rocciosa sulla quale si erge un castello, sede del museo del vino, sorgono le Cantine Protos, un immobile di 20.000 mq la maggior parte dei quali interrati.
Progettate da Richard Rogers, le cantine si articolano su un lotto di circa 9.000 mq, assecondato da cinque volte, di uguale raggio di curvatura, ma di diverse profondità, che offrono un forte dinamismo morfemico, sottolineato dal distacco del manto di copertura dalla struttura portante. 
Questo gesto tecnico caratterizza l’intera copertura. Il distacco tra gli archi portanti di curvatura parabolica ed il manto a tutto sesto è stato ottenuto con forcelle metalliche che sorreggono le travi longitudinali. Su queste travi sono adagiati gli arcarecci curvi su cui è posto il manto, realizzato con un innovativo sistema strutturale. Il semplice accostamento dell’elemento strutturale di soli 20 cm di larghezza permette di seguire il raggio di curvatura senza alcun problema. Inoltre la notevole rigidezza dell’elemento strutturale scelto e la sua auto portanza permettono di distanziare notevolmente gli appoggi con il duplice vantaggio di economia di posa e risparmio di elementi secondari di orditura di sostegno. Questa razionale, austera semplicità è la cifra dell’intera costruzione. Ad esempio il capitello metallico di interfaccia degli archi contrapposti mette insieme, con essenzialità, legno, acciaio e cemento armato. 
Altra connotazione di rilievo è lo spazio che il piano fuori terra libera, consentendo facilità di movimentazione. Non c’è dubbio che anche la forma parabolica degli archi portanti concorra a questa sensazione, poiché la parabola spinge verso l’alto e amplia il volume. Sotto la parte aerea, interrata è la cantina vera e propria, dove sono collocate le piccole botti di rovere americano ed i capaci contenitori di acciaio. 
L’involucro è costituito da una facciata in vetro. La soluzione trasparente è stata adottata, da una parte, per la necessità di permettere l’illuminazione naturale per la lavorazione dei grappoli e dall’altra per l’ultima fase della produzione, nella quale è importante rilevare la colorazione naturale del vino. 
Per mantenere una temperatura costante e, al contempo, offrire protezione dal sole si è optato per un tetto ventilato con tegole che funziona come una facciata ventilante, nella quale si crea un flusso d’aria interno che elimina il calore e riduce l’afflusso del sole del 30%. A ciò si aggiunge il fatto che il tetto sporge sulla facciata fornendo una protezione ulteriore dai raggi solari. 
Queste arcate sporgenti poggiano su svariate parabole formando così una struttura doppia, costituita da un arco esterno e da una parabola interna che converte la pressione orizzontale degli archi del tetto di ampie dimensioni in forze verticali e trasmette tutto il peso sulla grande struttura portante reticolare costituita da colonne prefabbricate in cemento. 

Crediti fotografici: Rogers Stirk Harbour + Partners
Nazione:
Tipologia: INDUSTRIA
Progettista Architettonico: ROGERS STIRK HARBOUR + PARTNERS
Status: REALIZZATO
Inaugurazione: 2008