L’intervento ha previsto tre corpi di fabbrica separati, funzionalmente distinti, ma collegati ed interagenti. Il volume principale, dimensionalmente predominante, è pressoché totalmente interrato. Gli altri due volumi emergono integralmente dalla cantina assumendo ognuno un carattere proprio: il primo edificio, tutto rivestito in rame, vuole contrapporsi, riprendendo le morfologie salienti del recente avancorpo del vecchio maso (planimetria irregolare e muri rastremati) realizzando con lo stesso un nuovo recinto e un nuovo ingresso. L’elemento architettonico più eloquente del progetto è costituito dal pergolato: la sua presenza assume infatti, aldilà della sua necessità funzionale, sia valore semantico, sia valore ambientale per i rapporti formali ricercati con la coltivazione dei sottostanti vigneti e ancora funzione architettonica, di raccordo fra i due nuovi volumi fuori terra e di esaltazione delle linee di forza del progetto tutte a raggiera verso il “polo” di riferimento ovviamente costituito dal vecchio edificio rurale.
Crediti fotografici: Pallaoro Balzan e Associati