CANTINA DEL BRUCIATO -

A pochi chilometri da Castagneto Carducci (Livorno) sorge la cantina del Bruciato progettata dallo studio guidato da Fiorenzo Valbonesi .
Il committente è la famiglia Antinori, produttrice vitivinicola di eccellenza. Il progetto è una cantina al servizio del "sacro" rituale della vinificazione realizzato da Asv3, studio di Cesena, guidato da Fiorenzo Valbonesi, ben presente nel settore dell'architettura del vino da circa venti anni. La "pelle" in zinco-titanio, microforata, va a conformare i moduli sfaccettati che caratterizzano i lati lunghi della cantina (la pianta ha la forma di un rettangolo di 90 per 60 metri). La lamiera, lasciando passare l'aria attraverso i suoi fori, fa sì che si generino moti convettivi con la conseguente dissipazione del calore verso l'alto. Viene a crearsi, inoltre, una circolazione naturale d'aria che favorisce la ventilazione degli ambienti interni. La modularità, tipica di un edificio di tipo industriale (sui lati lunghi i pilastri seguono un passo costante di cinque metri), detta la scansione delle volumetrie metalliche sfaccettate, che nobilitano l'edificio cercando un'integrazione tra costruito e paesaggio naturale. Lungo le facciate sembra che i moduli sfaccettati, che ricordano dei grandi massi, si alternino in due sole variabili. In realtà ogni "masso" differisce dall'altro perché diversa è l'altezza delle campate retrostanti. L'edificio con la sua doppia falda si mantiene più basso in corrispondenza dell'area di conferimento delle uve per poi crescere verso il centro per far spazio a serbatoi alti circa 12 metri. Poi decresce nella parte finale, dove sono ubicate le barricaie che non necessitano di grandi elevazioni. La sequenza di shed che segue l'andamento a doppia falda,per portare la luce anche nella parte centrale dell’edificio, se osservata da una posizione leggermente elevata, è associabile all'immagine dei filari di una vigna di collina. 





Nazione:
Tipologia: INDUSTRIA
Progettista Architettonico: ASV3 - OFFICINA DI ARCHITETTURA