Questo ponte ciclopedonale si distingue per la sua leggerezza e per il sistema di sollevamento, che ricorda il battito delle ali di una farfalla.
Partendo dall’esigenza di connettere tre rive opposte in corrispondenza dell’incrocio fra due canali, il ponte nasce dall’incontro di tre passerelle che formano uno spazio centrale più ampio, di forma trapezioidale.
Concepito come spazio per ottenere il massimo dalle viste sui canali, è anche un ottimo spazio d’attesa quando il ponte si alza per consentire il passaggio delle barche.
Proprio il sollevamento, grazie alla forma del ponte, diventa un evento da vivere per chi attraversa: la passerella principale e lo spazio centrale di attesa sono infatti la spina dorsale del movimento e restano fermi, mentre le altre due passerelle si alzano simmetricamente. Le braccia mobili del ponte possono alzarsi contemporaneamente o anche separatamente.
Grazie alle diverse configurazioni possibili e soprattutto all’ampia piattaforma centrale, il ponte diventa un’impensata aggiunta di spazio pubblico ed un potenziale punto d’incontro.
Di notte l’illuminazione cambia nuovamente la forma percepita del ponte: le luci riflesse dai setti triangolari presenti sulle passerelle per separare il traffico pedonale da quello ciclabile danno una nuova configurazione al ponte, che così assume una forma ancora più spezzata de dinamica.
La sezione strutturale minima del ponte e la sua leggerezza fanno sì che possa essere smantellato facilmente o che possa essere modificato l’attacco su strada in seguito ad una modifica degli argini o della sede stradale.
Crediti fotografici: Christian Lindgren, Barbara Feichtinger-Felber