Situate nel Distretto Nanjing Pukou (un’area destinata a guidare il processo di modernizzazione di Jiangsu sud e lo sviluppo della zona del fiume Yangtze), le due torri che compongono il complesso saranno caratterizzate dall’alternarsi di balconi e vasche verdi, sul modello del Bosco Verticale di Milano.
Lungo le facciate, 600 alberi di grandi dimensioni, 500 alberi di taglio medio (per un totale di 1.100 alberi di 23 specie autoctone) e oltre 2.500 arbusti e piante a caduta andranno a coprire una superficie di 6.000 mq. Una vera e propria foresta verticale che contribuirà a rigenerare la biodiversità locale, ridurrà le emissioni di CO2 di circa 25 tonnellate ogni anno e produrrà circa 60 kg di ossigeno al giorno.
La torre più alta, di 200 metri, coronata in cima da una lanterna verde, sarà adibita a uffici – dall’ottavo al trentacinquesimo piano – e includerà un museo, una green architecture school e un rooftop club privato.
La seconda torre, di 108 metri, ospiterà un hotel della catena Hyatt con 247 camere di diverso taglio (da 35 mq a 150 mq) e una piscina all’ultimo piano.
Nel basamento, alto 20 metri, troveranno posto funzioni commerciali, ricreative ed educative, tra cui negozi multi-brand, un food market, ristoranti, conference hall e spazi per le mostre.
Il progetto Nanjiing Vertical Forest, la cui conclusione è prevista per il 2020, è il terzo prototipo, dopo Milano e Losanna, di un progetto di demineralizzazione e forestazione urbana che Stefano Boeri Architetti sta sviluppando in tutto il mondo, in particolare in altre città della Cina, tra cui Shijiazhuang, Liuzhou, Guizhou, Shanghai e Chongqing.
Crediti fotografici: Stefano Boeri Architetti