Dovendosi calibrare maggiormente alla sobrietà formale del piano urbanistico dell’area, il grande portale di ingresso della prima proposta è sostituito da una vetrata curva. È mantenuto invece il cosiddetto “occhio”, un grande lucernario a sezione cilindrica che illumina il vuoto centrale interno su cui si affacciano negozi e servizi ricreativi, attraversato da un ascensore trasparente e scale mobili.
Questo spazio- basamento, reso uniforme dalla griglia di carpenteria portante in profili metallici, è coronato dai volumi irregolari delle 18 sale cinematografiche che sembrano smaterializzarsi verso l’alto grazie alla riflessione della luce del rivestimento in lamiera grecata ondulata continua.
Le camere di proiezione si aprono su una terrazza al livello dell’”occhio”, rendendo possibile l’evacuazione di emergenza attraverso spazi a cielo aperto localizzati fra l’edificio e le due pareti in grigliato metallico ai lati del complesso, che mascherano i collegamenti verticali di servizio, gli impianti e le scale di sicurezza.
Crediti fotografici: Camerana & Partners