L’intervento ridisegna e rivitalizza l’edificio (riconosciuto come manufatto di archeologia industriale) attraverso l’innesto di un parallelepipedo scavato al suo interno e simile alla sagoma di un cinescopio, che si trova sulla facciata dell’ingresso ed è oggi l’icona della nuova biblioteca. Il colore, il primo degli elementi protagonisti della composizione, nelle sue diverse declinazioni, è capace di rendere la scena energizzante, di dichiarare la sua presenza in città con determinazione e allo stesso tempo con rispetto per il contesto. La luce assume il ruolo di narratrice degli spazi che i progettisti hanno compresso e dilatato al fine di stabilire un rapporto osmotico con l’ambiente
L’analisi delle prestazioni passive dell’involucro edilizio ha evidenziato, in sede di verifica, la necessità di migliorare le caratteristiche di isolamento delle attuali murature perimetrali. Questo è stato possibile tramite l’applicazione di un cappotto isolante lungo tutto il paramento interno. Il miglioramento programmato sull’esistente e l’adozione di stratigrafie altamente performanti nei nuovi volumi, hanno consentito all’edificio il pieno rispetto della normativa vigente, abbinato alla performance degli impianti.
Crediti fotografici: S. Anzini