La necessità di ottenere nuovi spazi nel museo per mettere in mostra i preziosi ritrovamenti dell'antica Roma ha reso necessario espandere le stanze dell'ex-convento della chiesa di Santa Francesca Romana aggiungendo un nuovo volume di vetro. Il contrasto tra la leggerezza del vetro e le rovine esistenti è la principale caratteristica architettonica del progetto. Il posizionamento del volume di vetro ricostruisce la geometria della camera della dea di Roma. Quest'ultima è caratterizzata dal ritmo degli archi sullo sfondo, ulteriormente sottolineato dal posizionamento di sculture appoggiate su supporti leggeri davanti ad ogni arco. Il museo è dislocato su due piani con una superficie espositiva complessiva di circa 2216 mq, esclusa la caffetteria e la libreria. Per la visualizzazione delle tombe e dei resti funebri, Bellini ha progettato vetrine di grandi volumi di ferro arrugginito che riproducono l'originale sentimento di scavo attraverso sezioni spettacolari. La grafica sulle pareti propone ancora una volta i diagrammi a scala completa delle tombe, scavate e documentate da Giocomo Boni nei primi anni del Novecento.
Crediti fotografici: Mario Bellini Architects