Urbanocromie è la collezione colori per le facciate dedicata a una visione della città meneghina del futuro e firmata dell’Architetto Gianandrea Barreca, con il patrocinio del Comune di Milano.
La collezione nasce dalla volontà e dalla richiesta di Settef, rivolta all'Architetto Gianandrea Barreca, di identificare quali sono e quali saranno i colori che maggiormente possono rappresentare l’architettura di Milano - e dei contesti urbani italiani - del futuro. Da questo spunto e dalla visione dell'Arch. Gianandrea Barreca - che ha già contribuito al disegno del volto della nuova Milano con alcune opere di nuova architettura e interventi di riqualificazione - è nata la collezione Urbanocromie. La collezione rappresenta una ipotesi e una proposta per l’architettura della città, in grado di suggerire, sulla base di una scelta di colori per esterni volutamente ben delimitata, uno sviluppo cromatico della città inusuale, cosmopolita, e allo stesso tempo rispettoso della tradizione architettonica meneghina.
“Settef è da sempre sinonimo di colore e l’idea di collaborare con professionisti dell’architettura e del design nasce proprio dalla nostra esperienza e passione per il colore. Colore che, sotto forma di vernici per l’architettura, sviluppiamo e miglioriamo costantemente per decorare le facciate di edifici italiani contemporanei e storici. Case, scuole, uffici, stabili commerciali, chiese, ospedali, installazioni artistiche, il colore di Settef abbraccia tutti questi ambiti per rendere più belle le nostre città”. Ha affermato Massimiliano Bianchi, Direttore Generale di Cromology Italia.
“Sviluppare una collezione colore per esterni che potesse rappresentare la Città del Futuro, in particolare Milano, è stata una sfida stimolante e complessa, per la quale ringrazio Settef. Milano è riservata, di una bellezza composta e timida. Allo stesso tempo è cosmopolita, capace di produrre “esplosioni” spaziali radicali rispetto al suo tessuto e alla sua struttura. È una città molto più complessa di quello che alcuni stereotipi, legati al mondo della moda e del design, possano far sembrare. Milano è la città italiana che più di tutte è in grado di raccogliere, elaborare e costruire idee e progetti da tutto il mondo. Moda, cibo, progettazione degli interni, sostenibilità, ricerca, architettura, creatività sono ambiti separati ma a Milano tenuti insieme da un design trasversale che è modalità operativa per fare propri e rielaborare stimoli di origini diverse. Per questo motivo la collezione Urbanocromie abbraccia colori e forme architettoniche tipiche di Milano, ma anche provenienti da diverse città nel mondo”. Ha dichiarato l’Architetto Gianandrea Barreca.
Milano, secondo la visione dell’Architetto Gianandrea Barreca, è un esteso e ininterrotto collage fatto di scorci di Avenue americane adiacenti alle forme architettoniche e ai colori del Naviglio; dell’eleganza dei Boulevard parigini che si diluiscono in asburgiche Piazze austere quasi monocromatiche; dell’incanto della Perspektiva che si apre lungo i bordi dei parchi e del calore raccolto dei Portici secolari, come quelli più austeri di età moderna. Avenue, Boulevard, Naviglio, Perspektiva, Piazza e Portico sono, infatti, le famiglie colore che compongono Urbanocromie. 48 colori, divisi in sei famiglie colori, che cercano di suggerire un’orientamento, di orientare una scelta. Il lavoro iniziale fondamentale che è stato fatto, è stato quello di togliere, per ridurre l’ampia gamma di colorazioni che si avevano a disposizione, selezionare poi le famiglie e infine riampliarle nelle loro sfumature.
“Il colore nello sviluppo e nel recupero urbano può essere didattico nei confronti della collettività. Il colore conferisce funzionalità agli spazi e ricostruisce il senso dei luoghi. Il colore riqualifica offrendo alla collettività spazi più armoniosi e curati” è intervenuta Regina De Albertis, Vice Presidente Gruppo Giovani Ance “Soprattutto per quanto riguarda il social housing, riferendoci nello specifico all’edilizia una volta chiamata “popolare”, il ruolo del colore è quello di dare ritmo e vitalità al progetto che, sulla base della massima ottimizzazione di spazi e costi, rischia in alcuni casi di essere troppo denso e monotono. Quando le risorse economiche sono limitate le forme architettoniche diventano semplici, si predilige l’aspetto funzionale e la risposta immediata alla richiesta d’abitazione.
In molti casi la ricerca “estetica” dell’architettura può essere demandata alla sola tinta di facciata: il colore svolge un ruolo fondamentale nella definizione della composizione dei fronti dei fabbricati, come è avvenuto pe un intervento che avevamo seguito in zona Rubattino. Dove la scelta del colore è stata una decisione fondamentale ai fini di poter dare carattere a un edificio che si presentava nella sua forma architettonica come un semplice parallelepipedo, scelta di colore che è stata fatta interpellando quelli che poi sarebbero stati i fruitori di questa struttura."
A proposito della questione riguardante il rapporto fra colore e Social Housing è intervenuta anche Giordana Ferri, Direttore esecutivo della Fondazione Housing Sociale “il colore in questi ambiti diventa un elemento identificativo, in quanto conferisce una valorizzazione volumetrica e un’esaltazione dell’edificio stesso, soprattutto se studiato anche in rapporto con la luce che influenza il colore stesso. Nel caso di Urbancromie è infatti evidente che è stato fatto uno studio proprio sulle sfumature e sulle minime variazioni di gradazione, quelli che sono stati scelti non solo colori saturi ma dei non colori”.
“Il colore in architettura non ha un ruolo legato a tipologie di fasce di mercato o reddito nelle quali un edificio si colloca. Il colore ha un ruolo centrale in tutte i tipi di costruzioni – uffici, tempo libero, scuole, edifici residenziali – ma anche in tutti gli elementi che determinano gli spazi urbani, come l’arredo urbano e le strutture ricreative all’aperto. Non esistono colori giusti o sbagliati, ma solo colori che devono essere attentamente progettati perché possano trasmettere ciò che si desidera dire nel particolare contesto in cui il colore viene inserito” ha concluso l’architetto Barreca.