ATTUALITÀ

10 novembre 2025

URBAN REGENERATION SOCIAL IMPACT INDEX

La rigenerazione urbana rappresenta uno dei motori di crescita più rilevanti per l’economia italiana. È quanto emerge dalla prima edizione del Rapporto Strategico della Community Valore Rigenerazione Urbana, promosso da Teha Group, che quantifica in 1.594 miliardi di euro il contributo complessivo al Pil nazionale attivabile nei prossimi 25 anni.
Il settore, se approcciato come vera e propria industria, può generare 14 milioni di unità di lavoro equivalenti a tempo pieno e produrre un moltiplicatore economico pari a 2,67: per ogni euro di valore diretto generato, se ne attivano ulteriori 1,67 nell’economia nazionale. La novità del Report è la definizione di un solo indice per misurare il valore sociale della rigenerazione: l’Urban Regeneration Social Impact Index. Cuore del lavoro della Community è un innovativo strumento di misurazione dell’impatto sociale e territoriale dei progetti di rigenerazione urbana. L’indice, sviluppato sulla base di una metodologia proprietaria definita in collaborazione con il Politecnico di Torino, si basa su 45 Kpi, di cui 40 monetizzabili, che offrono una valutazione integrata delle dimensioni economiche, sociali e ambientali di ciascun intervento. Tra i parametri analizzati figurano la rilevanza per il territorio, la fattibilità tecnica, il controvalore economico e la qualità del progetto, con un focus particolare su equità, intergenerazionalità, integrazione urbana e competitività delle attività. L’Ursii si propone come uno strumento concreto di supporto per enti pubblici, investitori e operatori privati, abilitando il partenariato pubblico-privato e orientando strategie di sviluppo urbano sostenibile per generare valore reale per le comunità locali.  
La rigenerazione urbana si conferma così lo strumento strategico per il raggiungimento di tre macro-obiettivi chiave per il Paese: 
• Società: migliorare la qualità della vita urbana, supportare la sostenibilità abitativa e rispondere alle sfide demografiche e dell’“ageing society” (entro il 2035 serviranno 600mila nuovi posti letto in strutture assistite per anziani);
• Economia: aumentare l’attrattività dei territori, favorire innovazione e formazione;
• Ambiente: occorre ridurre le emissioni del settore edilizio e contrastare il consumo di suolo.