“Non è l’uomo a doversi adattare alla sua abitazione, ma la casa all’uomo”: è questa la strategia progettuale di BE per i loro uffici “2226”. Pertanto, sensori e software si sostituiscono agli impianti, rendendo l’edificio più intelligente e capace di valorizzare le risorse naturali per venire incontro al comfort.
Poichè è richiesto che le architetture facciano sempre meno uso di energia, la spesa necessaria per il conseguimento e mantenimento di questa efficienza è in continuo aumento. Inoltre, l’idea che gli edifici assomiglino sempre più a centrali energetiche è un concetto di matrice modernista spesso ripreso, oggi, ricorrendo a un collage tecnologico nei punti progettuali chiave dal punto di vista energetico.
Perciò, obiettivo di BE in questo edificio è quello di accogliere in ogni istanza l’ambientazione naturale, senza sostituirla con la tecnologia. L’edificio non ha impianti di riscaldamento, ventilazione o condizionamento, bensì fa uso di sensori e di un software per controllare il flusso di energia. Soprattutto, però, é stato posto il focus sulle scelte progettuali piuttosto che su quelle impiantistiche: ne risulta una costruzione in laterizi e calcestruzzo dalla forma compatta, con soffitti alti e una divisone interna intuitiva; strumenti architettonici da cui nascono la sensazione di benessere e le performance energetiche proprie di questo edificio.