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Ultimato il Serpentine Gallery Pavilion di Peter Zumthor

Un giardino dentro un giardino. Nel cuore di Kensington Garden Peter Zumthor crea un’oasi, un’enclave introversa e verde: il Serpentine Gallery Pavilion, consacrando la logica a matrioska, è un brano più piccolo di quanto succede al suo esterno, al di fuori della membrana scura che lo delimita. Il progetto dell’architetto inglese per questa undicesima edizione dedicata all’architettura e voluta da Theresa e Mortimer Sackler si configura un hortus conclusus: un giardino di reminiscenze medioevali, un appezzamento di piccole dimensioni coltivato con piante di differenti essenze e circondato da mura opache che lo delimitano all’esterno, decretandone così l’individualità e la chiusura. Piet Oudolf, paesaggista e designer olandese, caratterizza il padiglione temporaneo secondo una logica in evoluzione:  le piante introdotte abbracciano i differenti cicli di vita e caratterizzano la sua configurazione mutevole. Un portico dotato di aperture diverse diviene filtro contemplativo del chiostro interno e perimetro netto che indirizza i visitatori all’osservazione, alla quieta meditazione. Realizzato grazie ad una tela scura applicata ad elementi strutturali in legno, è l’elemento di transizione verso il cuore aperto dell’edificio e incrementa l’esperienza emotiva dichiarata da Peter Zumthor, l’aura mistica del Serpentine Gallery Pavilion, l’atmosfera quasi religiosa di un’architettura effimera che sarà visitabile a Londra dal 1 di luglio al 16 ottobre 2011.
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