NOTIZIE

Ultimato il Jeongok Prehistory Museum in Corea del Sud

Sembra un rettile che, muovendosi, aderisce a declini, andamenti del terreno, irregolarità; che segue con il corpo sinuoso la topografia naturale, si conforma ad essa, adegua gli spostamenti alla geografia del territorio. Il Jeongok Prehistory Museum è un elemento del paesaggio, un oggetto che richiama le forme allungate, fluide e curvilinee dei serpenti, un pezzo di natura artificiale nel panorama rurale della Corea del Sud. Il progettista Nicolas Desmazieres, vincitore del concorso internazionale bandito nel 2006, immagina l’edificio come un polo concettualmente più vicino al paesaggio che all’ambiente costruito, e declina il programma funzionale entro una profilo tubolare caratterizzato da un doppio guscio metallico. Il fabbricato “striscia” e collega due lievi colli: introduce al parco preistorico e riavvicina l’uomo contemporaneo allo stile di vita all’aria aperta dei nostri predecessori.  L’andamento dinamico del corpo edilizio trova una esatta corrispondenza nel trattamento della pelle dello stesso: l’involucro edilizio è cangiante, mutevole, variabile e registra i cambiamenti metereologici, il contesto circostante, le condizioni luminose. La superficie riflettente è interrotta qua e la da alcuni fori che, con la loro collocazione, enfatizzano l’idea di un entità architettonica mutuata dalla sfera animale: il disegno squamoso della membrana ritorna grazie all’impiego di pannelli di acciaio perforato con aperture circolari di differente diametro. Dietro le lastre luccicanti una parete a doppio vetro assicura un corretto funzionamento climatico interno, un controllo ottimale della temperatura negli ambienti espositivi e dell’illuminazione naturale. Le installazioni seguono il profilo liquido del museo, procedono lungo la sua cavità, aderiscono alle facciate piegate. Il Jeongok Prehistory Museum contiene memorie primitive e diviene esso stesso preistorico nel senso della grotta, di una caverna dilatata, del mondo animale a cui fa riferimento.