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11 marzo 2014

TERMOVALORIZZATORE A BOLZANO Un progetto culturale e tecnologico

Prima che tecnico-industriale o gestionale, un grande progetto tecnologico, come il nuovo termovalorizzatore, è un progetto culturale, capace di identificare e di valorizzare il luogo e la comunità locale. Una forte architettura come simbolo di un territorio e di una specifica identità culturale. Con una grande attenzione dedicata alle connessioni urbanistiche e paesaggistiche, alla definizione dei percorsi e dei collegamenti verticali, alla circolazione dei mezzi, alla definizione e separazione delle funzioni, evitando interferenze e difficoltà di orientamento. 

Dal profilo tecnologico sono da individuare soluzioni atte innanzitutto a soddisfare i requisiti e le condizioni poste dalla committenza, ma che presentino anche caratteristiche importanti quali affidabilità e sicurezza d’esercizio, efficiente rivalorizzazione dell’energia, durata nel tempo delle componenti, minimizzazione dell’impatto sull’ambiente circostante. È difficile individuare usi ed esigenze future, ma è indispensabile pensare all’edificio anche in termini di vita del prodotto edilizio, simulando ipotesi di sviluppo, di integrazione, di modifica e di aggiornamento dell’opera stessa, per consentire i futuri adeguamenti tecnologici, minimizzando i costi di intervento ed evitando la perdita di identità dell’edificio, con aggiunte non integrate e coerenti con il resto della struttura edilizia. 

Per chi arriva a Bolzano dall’autostrada, dopo alcuni chilometri di verde e campagna, il complesso del termovalorizzatore è il primo segno dell’inizio della città e ad oggi, non è un segno pregiato. Vista l’importanza visiva e di impatto che il complesso assume, alla porta sud della città, si è scartata l’ipotesi di realizzare un grande complesso tecnologico, magari raffinato nella sua scatola esterna, ma in ogni caso incombente e solitamente dall’aspetto preoccupante, che non permette, a nostro avviso, una corretta presentazione della città e del suo territorio. Per questo motivo si è voluto impostare il progetto su un’immagine diversa, rispetto al “tecnologico a tutto tondo” e quindi si è optato per una sorta di nuovo paesaggio artificiale, capace di inserirsi nello ski-line delle montagne circostanti e allo stesso tempo capace di raccontare un territorio naturale importante, come il sistema delle pendici della conca bolzanina. Si è cercato anche di ridurre l’incombenza visiva della volumetria tecnologica, realizzando davanti al complesso del forno e della caldaia (alto oltre 40 metri) un volume più basso (edificio turbina e amministrazione) che permettesse di percepire in prospettiva una volumetria complessivamente più contenuta. 

Dal punto di vista urbanistico l’area destinata all’insediamento non presenta problematiche di rapporto con altre zone limitrofe, se non un’attenta valutazione della qualità ambientale complessiva. Il Piano Regolatore Generale di Bolzano individua l’area come “zona per opere ed impianti pubblici” e nello specifico per Impianti tecnologici dei Servizi pubblici. Pur prevedendo alcuni indici urbanistici, la particolarità dell’impianto da insediare consente la deroga a tali parametri e in sostanza non vi sono particolari vincoli.


da Modulo 383
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