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15 dicembre 2015

SVILUPPO - "Mobilità sostenibile in Italia: indagine sulle principali 50 città": Venezia al primo posto.

Venezia riconquista il primo posto del podio per mobilità sostenibile.  A seguire Brescia e Torino, con Milano al 5° posto.
Roma resta lontana, mentre per la prima volta una città del Sud, Cagliari, entra nella “top ten”. Le più insostenibili Reggio Calabria, Potenza e L’Aquila.

Venezia si aggiudica nuovamente la prima posizione come città più "eco-mobile" d'Italia. Vince non solo perché favorita dalla più estesa area pedonale e dal più basso indice di motorizzazione, ma anche grazie a un trasporto pubblico che funziona, a un buon servizio di bike sharing e al miglior car sharing sia per offerta sia per numero di corse mensili per ogni auto disponibile.
Sul podio anche quest’anno tutte città del nord, con il secondo posto a Brescia e il terzo a Torino; poco sotto Parma al quarto posto e Milano al quinto. Nella "top ten" si confermano anche Firenze al sesto posto e Bologna al settimo, mentre Roma è soltanto al diciassettesimo posto. Chiudono la “top ten” Padova all’ottavo posto, Bergamo al nono e Cagliari al decimo, una città del sud che per la prima volta conquista un posto tra le prime dieci. In fondo alla classifica della mobilità sostenibile Reggio Calabria, Potenza e L’Aquila.

La graduatoria delle città alla ricerca di una mobilità più sostenibile è contenuta nel nono Rapporto "Mobilità sostenibile in Italia: indagine sulle principali 50 città", elaborato da Euromobility con il Patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.

Il Rapporto segnala una flessione (-0,5%) del tasso di motorizzazione nelle principali 50 città italiane (a dispetto del dato nazionale, che segnala un lieve incremento del tasso di motorizzazione, +0,2%) e la contestuale continua crescita del numero di veicoli a basso impatto, i quali raggiungono complessivamente l’8,5% del parco nazionale circolante (il peso dei veicoli a trazione ibrida ed elettrica è, tuttavia, ancora decisamente marginale, presenza dello 0,21%, rispetto a quello dei veicoli a metano e gpl, che costituiscono l’8,3% del parco).
Si conferma comunque un’Italia ancora a due velocità, con il sud della nostra penisola che fatica a tenere il passo dell’innovazione, ma con interessanti esperienze in controtendenza: sono a Cagliari gli utenti del car sharing convenzionale che usano di più il servizio rispetto a ogni altra città italiana e Palermo introduce il servizio su area vasta insieme a sole altre 3 realtà italiane, Trento, Bolzano e Torino.
Sono questi i principali dati che emergono dal rapporto che fotografa le principali 50 città italiane: tutti i capoluoghi di Regione, i due capoluoghi delle Province autonome e i capoluoghi di provincia con una popolazione superiore ai 100.000 abitanti.