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della centralità dell'edilizia nel ritorno alla crescita dei consumi 
interni del paese, danno segni di crescita per il biennio iniziato nel 
2015.
L'edilizia sembra, perciò, intravedere la luce in fondo al 
tunnel. Dopo una ulteriore flessione del 3 per cento registrata nel 2014
 (valore della produzione), il 2015 e il 2016 dovrebbero essere 
caratterizzati da una sostanziale stabilità e, potendo contare sul 
contributo legato alla proroga delle detrazioni fiscali 50% e 65%, un 
sia pur timido tentativo di ripresa. Questi i dati più rilevanti 
contenuti nel nuovo “Rapporto sul sistema delle costruzioni in Italia”, 
presentato nei giorni scorsi da Federcostruzioni.
Dall’inizio 
della crisi, il valore della produzione perduto dal sistema nel suo 
complesso si aggira intorno ai 125 miliardi di euro, con una perdita di 
circa 650 mila posti di lavoro. La filiera delle costruzioni, in termini
 di produzione complessiva espressa in quantità, ha perso tra il 2009 ed
 il 2014 il 29,2%. In termini assoluti, ad aver subito la perdita più 
consistente nel periodo della crisi è stato proprio il comparto delle 
costruzioni (-75mld di euro). In termini relativi le flessioni più 
significative di produzione destinata al sistema delle costruzioni si 
sono registrate per la siderurgia (-40%), l’industria macchine per il 
movimento terra (-45%), il cemento e il calcestruzzo (-50%), il 
commercio di macchine per il movimento terra, da cantiere e per 
l’edilizia (- 65%) e i laterizi (-70%). Se la crisi per il sistema delle
 costruzioni non può dirsi finita, si può invece sostenere che si stia 
attenuando. Le previsioni di chiusura dell’anno in corso (2015) e per 
l’anno successivo (2016) sono improntate ad un cauto ottimismo dovuto ai
 segnali positivi di allentamento della crisi in atto e che si collocano
 in un quadro generale in netto e continuo miglioramento. Si passa 
infatti da -9,5% del 2012 a -5,7% del 2013 a -3,0% del 2014 ad una 
previsione di -0,5% per il 2015 e di -0,1% per il 2016. L’adozione di 
nuove misure da parte del Governo finalizzate a dare rapido avvio a 
nuove iniziative sul fronte dei lavori pubblici, a incentivare il 
risparmio energetico, qualità e sostenibilità, permetterebbe la 
configurazione di un altro scenario che prefigura per il sistema delle 
costruzioni una interruzione della caduta nel 2016, con una crescita dei
 livelli produttivi in termini reali dell’1,8% su base annua.