Rio de Janeiro 28.03 – 7.05.2017, Pier Mauà
San Paolo 15.06 – 20.08.2017, MIS .Museu da Imagem e do Som
Il progetto espositivo concepito da Migliore+Servetto Architects per la mostra “Steve Jobs o visionàrio”,
ideata e prodotta da Fullbrand presso il Pier Mauà di Rio de Janeiro e presso il MIS di San Paolo,
costruisce un percorso di conoscenza strutturato per cellule narrative, che pongono di volta in volta il
visitatore in un rapporto diverso con i contenuti in mostra.
Sei allestimenti differenti, ciascuno miratamente costruito sulla singola tematica curatoriale, per offrire
chiavi di lettura coinvolgenti sulla complessa personalità di Jobs: dalla ricerca di spiritualità dei primi
anni al sogno cinematografico incarnato dalla Pixar; dal concetto di innovazione, che sta alla base dei
suoi prodotti, all’idea di business della Apple; dai fallimenti subiti nel corso della carriera alla
competizione continua che spingeva Jobs a sperimentare e innovare costantemente.
All’ingresso della mostra, accoglie il visitatore un tunnel caleidoscopico che, tra inaspettate
duplicazioni dello spazio e dinamiche proiezioni grafiche, definisce un primo momento immersivo, una
tappa di transizione prima di entrare nel mondo e nella mente di Jobs.
Al di là di questa soglia, le cellule che affrontano i temi della spiritualità, dell’innovazione e del sogno
si presentano come grandi gabbie narrative, spazi densi e permeabili, fruibili sia dall’esterno sia
dall’interno. Grandi strutture che accolgono oggetti significativi del mondo di Jobs: i libri letti e i cd
ascoltati, i bozzetti e i corti Pixar, lo storico Macintosh del 1984. Fa da contraltare a questo racconto
dinamico, supportato da video storici e proiezioni, un grande casellario che, per ognuna delle tre
cellule, presenta e raccoglie altri frammenti del mondo di Jobs.
In contrasto con la forma conclusa che queste tre aree assumono nello spazio, il visitatore si avvicina
alle successive tre tematiche, muovendosi liberamente nell’ambiente espositivo dove queste risultano
scomposte e dilatate.
Il concetto di business è rappresentato attraverso una rivisitazione dell’Apple store cristallizzato nella
magica atmosfera carica di aspettative del 2007, al lancio del primo Iphone. Tutto intorno si sviluppa
un ricco racconto sull’evoluzione storica degli Apple store, ritmato dallo scorrere di immagini e grafiche
dinamiche.
I fallimenti di Jobs, riletti come tappe fondamentali per raggiungere il successo, sono invece raffigurati
attraverso tre imponenti ‘bauli’ che aprendosi svelano la contrapposizione tra progetto di successo e
progetto fallimentare, con ricchezza di contenuti, approfondimenti documentali e video.
Il tema della competizione è reso, infine, attraverso la messa a confronto della figura di Steve Jobs con
ciascuno dei suoi avversari: da Bill Gates all’IBM, dalla stessa Apple fino a Samsung. All’interno di
ciascuno di questi binomi raffigurati dalla riproduzione in scala reale dei due oppositori, un video
storico di documentazione, restituisce con la potenza dell’immagine la realtà della tensione dello
scontro.
A conclusione del percorso, si entra nell’agorà dei numeri, uno spazio coinvolgente dove scoprire tutti
i numeri di Steve Jobs. Qui attraverso monitor interattivi e proiezioni, si stabilisce un dialogo tra
visitatore e mostra: domande e risposta nei due sensi aprono a curiosità e approfondimenti dove
ciascuno può seguire liberamente i propri interessi.
“A fronte di una personalità così complessa e sfaccettata, abbiamo concepito l’allestimento come
sommatoria di otto ambienti di narrazione molto differenti l’uno dall’altro, disegnati per avvicinare il
visitatore, in modo unico e coinvolgente, alle singole tematiche.”
Ico Migliore e Mara Servetto