Inaugurato ufficialmente il 26 settembre 2017, l'Easyhome Top Design Center è un
ambiente commerciale di nuova concezione dedicato alla cultura del progetto nei suoi
diversi aspetti: dalla ricerca tecnologica allo sviluppo del design fino alla scelta dei
materiali.
Collocato all’ultimo piano di un grande centro commerciale caratterizzato
dall'offerta di arredi di alta gamma, è specificatamente concepito come un luogo per
l'esposizione delle eccellenze italiane nel design, nell'interior design e nell'architettura
(“Ogni singolo pezzo viene dall'Italia”, per usare le parole di Linpeng Wang).
Grazie a tali
caratteristiche, e in senso più vasto, l'Easyhome Top Design Center si propone come
un autentico ponte culturale e progettuale: non solo un luogo per guidare i consumatori
cinesi al miglioramento della loro qualità di vita, ma un vero e proprio “terzo spazio” tra
l'Italia e la Cina.
Il programma espositivo si articola attorno all'allestimento di una serie di appartamentitipo,
che mostrano le differenti pratiche dell’abitare interpretate da grandi maestri
del design italiano. Il carattere degli interni è definito anche attraverso la scelta delle
finiture e dei materiali, tipici della tradizione italiana, come il marmo di Calacatta e
varie essenze di legno pregiato. La natura minerale degli spazi coperti è esaltata per
contrasto dalle qualità dei patii aperti, caratterizzati da grandi vasche di bambù che
trasferiscono all'interno il respiro del verde.
Completata il 30 dicembre 2017, la nuova facciata dell’Easyhome Lize New Retail
Experience Mall di Pechino rappresenta appieno la strategia di “Renovation”,
appositamente concepita e sviluppata per la Cina da Stefano Boeri Architetti, che
prevede un ampio programma di “upgrade” tecnologico ed espressivo della modernità
architettonica cinese.
L'intervento punta così a definire un nuovo prototipo sperimentale di facciata, capace di
riscrivere il significato tipologico del Centro Commerciale cinese e suo rapporto con la
città e di porsi in tal modo come modello inedito di applicazione per l'intero Paese. La
nuova facciata è concepita come un elemento progettuale stratificato, dotato di uno
spessore tridimensionale e di una complessità concettuale e tecnologica che lo rendono
capace di interagire con la storia e il paesaggio urbano in maniera profonda e inclusiva.
In tal modo Stefano Boeri Architetti China sviluppa un approccio del tutto innovativo al
tema dell'interfaccia architettonica, completamente diverso rispetto a quello del
tradizionale, complanare e impermeabile schermo curtain-wall e delle sue molteplici
derivazioni, tanto diffuso prima in ambito anglosassone e poi a livello globale e
globalizzante.
Sul piano della comunicazione simbolica, la “superficie tridimensionale” qui sperimentata in facciata propone anche un diverso modello di approccio al consumo:
più calibrato, riflessivo e attento alle differenze rispetto al diffuso e omologante fastmoving
consumer goods, indifferente rispetto alle culture e alle specificità locali.
Nel caso specifico dell’Easyhome Lize New Retail Experience Mall, la facciata
viene ripensata come una sofisticata interfaccia a più livelli: non solo tra l'interno e
l'esterno dell'edifico ma idealmente tra la Cina e l'Italia, ovvero tra il contesto locale e
l'immaginario qui evocato dello stile italiano, nella sua figurazione più moderna.
L'intero edificio, situato sulla Terza Circonvallazione Ovest di Pechino e dedicato
all'arredo Made in Italy, è così rivestito da grandi pannelli rettangolari bianchi in GRC
(un materiale composito che unisce le caratteristiche di resistenza a compressione della
matrice cementizia con la resistenza a trazione delle fibre di vetro) e trattata con una
partitura di elementi verticali a tutta altezza, che scandiscono un ritmo musicale
percorrendo il grande perimetro.
L'impronta a prima vista monumentale della soluzione
compositiva, che richiama i linguaggi e la luminosità del primo razionalismo italiano, a
un'osservazione più attenta si rivela anche un'efficace dispositivo per rompere la grande
massa unitaria del complesso e renderlo così più domestico e famigliare. L'inserimento
di una serie di elementi a variazione del tema – una curvatura in angolo, uno slanciato
portale svasato, le superfici riflettenti in vetro scuro, ... – amplificano l'armonia
figurativa e richiamano i caratteri di differenza e complessità che caratterizzano una vera
e propria parte di città, capace di dialogare con la molteplicità di stili di vita che le
ruotano attorno.
In tal modo, utilizzando il Mall un po' come un grande strumento musicale, il progetto
amplifica il grande tema compositivo del ritmo, proprio alle stesse radici del
razionalismo, in una maniera nuova e implementata. La musicalità essenziale e alternata
delle parti in scansione orizzontale definisce infatti una sorta di super-partitura,
articolata in più “movimenti” – replicati in altrettante varianti materiche e compositive
su tutte le facciate –, ciascuno dotato di variazioni, intervalli, aperture e scale, che
dialoga con la polifonia urbana circostante e nello stesso tempo comunica all'esterno la
varietà funzionale interna del mall.
Il “grand design”, o design a grande scala, sviluppato da Stefano Boeri Architetti China in
forma di prototipo innovativo nel Mall pechinese si apre infine al tema della
moltiplicazione, proprio al progetto del design moderno ma anche a casi più
sperimentali di architettura.
Sul piano prettamente architettonico, la facciata definisce
un “tema” che può essere replicato in un numero potenzialmente infinito di circostanze,
mantenendo intatti alcuni elementi di regolazione e operando su principi di variazione
ogni volta differenti: per esempio nei paretiali, nei ritmi e nelle proporzioni. È possibile
tuttavia identificare anche una seconda potenziale emanazione progettuale
dell'intervento. Non necessariamente applicabile su scala architettonica, il principio
compositivo essenziale e sincopato del “renovation rationalism” è potenzialmente
declinabile anche in diverse categorie di oggetti e contesti di inserimento.
Il progetto
dell’Easyhome Lize New Retail Experience Mall si configura come caso-pilota
anche in questo senso, arca dell'interior design. Il progetto di renovation di Stefano Boeri Architetti China trasforma
l'Hecheng Building a Pechino in un prototipo di ufficio del futuro.
Negli ultimi anni lo sviluppo esponenziale nei settori delle tecnologie mobili,
dell'economia digitale e della condivisione delle informazioni ha indotto una profonda
riflessione sul progetto dello spazio-ufficio.
Attivo e in forte crescita da due anni in tale settore, il marchio cinese MORE ha affidato a
Stefano Boeri Architetti China (capitanato da Stefano Boeri e Yibo Xu, con Design
Director Pietro Chiodi) un intervento pilota capace di costituirsi come modello per il
Paese e sul piano internazionale. Nasce così MORE: 001 Jingan Creative Park, uno
spazio di nuova concezione realizzato attraverso la ristrutturazione di un grande edificio
per uffici a Shanghai, l'Hecheng Building. L'intervento si inserisce nella strategia di
“Renovation”, sviluppata da Stefano Boeri Architetti China, che prevede un ampio
programma di “upgrade” tecnologico ed espressivo della modernità architettonica
cinese.
Distaccandosi dal format del tradizionale edificio per uffici, MORE: 001 esplora futuri
modelli spaziali e relazionali, che traggono diversi elementi di innovazione
dall'esperienza del Bosco Verticale. L'edificio esistente viene protetto da una nuova pelle:
una “foresta” astratta formata da una sequenza regolare di lamelle verticali di alluminio
verniciate di bianco che, oltre a schermare gli interni dai raggi solari, uniformano il
disegno dei prospetti in un ritmo armonico.
Analogamente, gli interni vengono trattati alla stregua di un vero e proprio “paesaggio”
attraverso l'introduzione di elementi come la vegetazione, la luce solare, i materiali
sostenibili. Il nucleo dell'edificio si articola attorno a una scenografica scala a elica,
avviluppata attorno a un vuoto centrale di cinque metri di diametro, che cita la celebre
spirale del Guggenheim di New York. Un sistema articolato di spazi condivisi su ogni
piano favorisce l'interrelazione anche di addetti a settori lavorativi separati tra loro, con
evidenti vantaggi in termini di comfort e di condivisione informale delle conoscenze.
MORE: 001 Jingan Creative Park rappresenta il primo caso di un vasto programma
che vedrà estendere in più direzioni l'interazione progettuale tra Stefano Boeri Architetti
China e MORE.