Sorgente Group ha appena avviato un nuovo progetto immobiliare dedicato all’assistenza residenziale. Il progetto vede la riconversione di un vecchio convento alle porte di Roma (Roviano), immerso nel verde, già proprietà di un suo fondo immobiliare. Non il solito albergo o la solita SPA, ma una vera e propria struttura sanitaria per pazienti non autosufficienti; un progetto che quindi fa comprendere come possano coesistere gli scopi etici di un’assistenza specializzata con gli scopi delle aziende che operano sul mercato libero.
A guidare il progetto di Sorgente Group sarà Valter Minetti supervisionato dal Prof. Giulio Maira, neurochirurgo di fama internazionale, esperto ricercatore scientifico di patologie neurologiche, garante dell’eccellenza a cui puntano gli investitori.
La struttura, una volta completato il recupero del convento, verrà gestita da un operatore qualificato del settore e sarà in grado di accogliere circa 70 pazienti non autosufficienti e con funzioni vitali compromesse.
Come comunica il gruppo Sorgente:
"Si tratta di un operazione a sfondo fortemente etico, dettata dalla motivazione di colmare la carenza di strutture deputate all’accoglienza di persone in stato vegetativo nel Lazio”
Il progetto architettonico è stato affidato dal Comune di Roviano agli architetti Gianfranco Brocchetti e Fabrizio Delle Fratte di ProArch dcs S.r.l, mentre la Regione Lazio ha avviato una collaborazione, per la consulenza al progetto, con il Prof. Ing. Paolo Casini di Hubet Consulting.
Il convento ottocentesco, immerso nel parco naturale regionale dei Monti Simburini e Lucretili, sarà sottoposto ad un intervento di ristrutturazione approvato dalla legge regionale 24-25 del 6 luglio 1998. L’intervento quindi si svolgerà nel totale rispetto delle permanenze storiche dell’edificio, già trasformato in un ospedale nella Seconda Guerra Mondiale. Nel complesso l’area comprende terreni per 9,5 ettari con un uliveto produttivo, bosco e pascolo. Ospita un edificio principale e altri due di pertinenza per 5.750 mq, 4 serbatori per la raccolta delle acque, una piscina con due piccoli edifici di servizio e infine quattro fabbricati minori.
Sulla valle dell’Aniene si affaccia il corpo principale della struttura, sviluppato su 5 piani e con tratti tipici dell’architettura religiosa ottocenteschi come la grande navata a pianta longitudinale affiancata da due aggettanti, a loro volta, sulla valle. La forte appartenenza al territorio è sottolineata dall’utilizzo dei materiali: esternamente l’edificio è infatti completamente rivestito di pietra locale.
Proprio la sua valenza storica ha permesso all’edificio di esser sottoposto ai vincoli di tutela del Ministero per i Beni e le Attività Culturali- Sopraintendenza per i Beni Architettonici per il Paesaggio del Comune di Roma. Questo permetterà, nonostante il progetto esecutivo preveda l’opera di demolizione e ricostruzione di alcune parti, la conservazione dello spirito del complesso storico ottocentesco.
Verranno recuperati 579 mq e ne saranno demoliti 794, interventi che permetteranno la ricostruzione e l’ampliamento delle strutture idonee all’accoglienza dei pazienti.