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16 dicembre 2020

Scenari Immobiliari presenta il 37mo Rapporto “I fondi immobiliari in Italia e all’estero”

Fondi e Reits nel mondo a 3.200 miliardi di euro. Stabili nonostante il Covid-19
Le gestioni professionali degli immobili attraverso fondi e Reits stanno superando senza cali il 2020. Nonostante la pandemia e la crisi in tanti Paesi, il patrimonio globale di fondi immobiliari e Reits tocca i 3.200 miliardi di euro. In Europa questo patrimonio è arrivato a quasi 1.300 miliardi di euro, con un più 6,5per cento sul 2019. In Italia i fondi attivi sono 518 per un patrimonio immobiliare di quasi 95 miliardi di euro, che significa un incremento del 3,8 per cento rispetto all’anno scorso. Obiettivo cento miliardi per il 2021 è realistico, pensando alle tante iniziative di fondi annunciate e previste. 

Sono questi alcuni dei dati emersi durante la presentazione dell’aggiornamento del Rapporto 2020 “I Fondi immobiliari in Italia e all’estero”, realizzato da Scenari Immobiliari in collaborazione con lo Studio Casadei, che ne ha curato la parte di analisi finanziaria.
 
In Italia, secondo i dati del Rapporto di Scenari, cala la percentuale di indebitamento per i fondi e la performance media è dell’1,7 per cento. Nel corso dell’anno in corso i fondi hanno aumentato gli investimenti nel residenziale e nella logistica, con cali nel commerciale. 

Per quanto riguarda l’andamento del mercato immobiliare, il 2020 si avvia a conclusione in modo decisamente meno negativo delle catastrofiche attese del primo trimestre, i mercati hanno ripreso una modesta attività che è andata via via migliorando ma nello stesso tempo evidenziando i divari di performance delle diverse assetclass. La logistica, entrata di diritto fra le infrastrutture portanti dei Paesi, ha avuto, per i comparti industriali legati all’approvvigionamento di beni di prima necessità e sanitari, un altro anno di grande sviluppo.Tutti gli immobili collegati al turismo (dagli alberghi alle locazioni brevi) hanno sofferto e l’arrivo della “seconda ondata” ha raffreddato le speranze di poter intravedere nei mesi invernali l’inizio della ripresa.

Il settore residenziale tradizionale sta riprendendo anche se con importanti modifiche nelle preferenze degli acquirenti. La necessità della domanda di possedere abitazioni più grandi in quasi tutti i territori europei, legata alla stabilità dei prezzi e all’insicurezza rispetto al potere economico futuro, sta spostando l’attenzione verso le aree periurbane dei centri maggiori e verso prodotti immobiliari di nuova generazione, di facile ed economica gestione.

Il settore terziario vive ancora una fase di sostanziale incertezza in tutto il continente e c’è molta discussione sul suo futuro. Si contrappongono due correnti di pensiero: i sostenitori del lavoro da casa contrapposti a chi crede invece che ci sia bisogno di più spazi ad uso ufficio, ma con ambienti ripensati per dare seguito alle nuove esigenze di sicurezza.

Il comparto commerciale, soprattutto la grande distribuzione e tutta la catena di negozi di ampie dimensioni, vede ridursi margini e prospettive di crescita. Anche le high street commerciali stanno soffrendo e avranno performance negative per diversi trimestri. Dall’altro lato i negozi di vicinato, che forniscono beni di prima necessità e servizi in zone residenziali di media e buona qualità, stanno attraversando questo 2020 con minori ricadute negative.

Il mercato degli investimenti istituzionali nel real estate europeo aveva iniziato il 2020 in crescita rispetto al pari trimestre dell’anno precedente. A giugno, gli investimenti in Europa hanno fatto segnare, nonostante la pandemia in atto, un incremento del 2 per cento rispetto al primo semestre 2019, con circa 129 miliardi di euro. Questo incremento è stato soprattutto merito delle transazioni avvenute in Germania, in Uk e nei Paesi nordici nei primissimi mesi dell’anno. Nell’Europa Continentale (escludendo i dati del Regno Unito) i volumi investiti sono risultati ancora maggiori, segnando un più sei per cento rispetto al primo semestre 2019.

C’è molta attesa per come si muoverà il mercato immobiliare dell'healthcare e per il piano logistico della catena del freddo, che coinvolge infrastrutture, immobili e distribuzione. Le sfide congiunturali nel mediolungo periodo e le strategie degli investitori nel comparto immobiliare logistico e industriale non potranno prescindere dall’analisi dei trend generati dalla pandemia: da un lato, l’accelerazione dell’e-commerce e dall’altro la fragilità e l’inefficienza di catene di fornitura gestite su lunghe distanze e la carenza di adeguati spazi di stoccaggio.