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6 giugno 2014

Architettura - Roma: coinvolto anche Libeskind nel progetto stadio

Non ci sarà solo la firma dell'architetto Dan Meis nel progetto riguardante il nuovo stadio della Roma: sorgeranno, infatti, anche tre grattacieli progettati da Daniel Libeskind, architetto di fama mondiale che vanta nel proprio portfolio opere come il Museo Ebraico di Berlino e il Master Plan di Ground Zero a New York.

Le torri, rivela Meis in un'intervista a Bloomberg, "saranno incluse nel 'business park' adiacente allo stadio". Si prevedono tempi di costruzione dilatati nel tempo, a differenza dei due anni tipici di questo genere di realizzazione, a causa del cambiamento di proprietà e poichè, oltre che per lo stadio, è stato recentemente presentato anche il progetto di fattibilità di uno sviluppo ad uso misto per il progetto complessivio di Tor di Valle: faranno parte del complesso anche il centro d'allenamento dell’ AS Roma e il 'Roma Village', un luogo d'intrattenimento per tutti i giorni dell'anno con negozi e superstore della Nike. Assieme alla nuova casa della Roma, quindi, ci sarà uno spazio polifunzionale per concerti ed eventi. L'interno sarà flessibile, con una capacità di 52 mila posti, che però potrà essere modulato a seconda delle esigenze, in modo tale da poter ospitare anche spettacoli dai 15 mila ai 45 mila spettatori. "Particolari problemi a causa della zona? Proprio accanto c'è il Tevere, c'è un problema di falda. L'intero stadio quindi sarà rialzato" sottolinea Meis prima di soffermarsi sulla questione 'Curva Sud': "E' la sezione in cui si trovano gli ultrà della Roma, tifosi che vivono in un altro mondo, senza leggi". “Così, mentre un nuovo edificio offre moderne misure di sicurezza, è ancora necessario accogliere questo 'fan spirit'". "A loro non piace stare seduti - riconosce poi l'architetto riferendosi al comportamento dei tifosi romanisti - Potremmo sbarazzarci dei seggiolini. Da quando il progetto è stato annunciato, ho ricevuto centinaia di mail e commenti. Su cosa? I seggiolini. Se fosse per i tifosi, la Curva Sud sarebbe un unico gigantesco spazio. Ma le norme di sicurezza indicano che si deve avere un biglietto per posto a sedere. In caso contrario, sarebbero stipate 20 mila persone in uno spazio da 10 mila posti. Tuttavia, saranno felici di vedere che i sedili possono essere ripiegati se davvero non vorranno mai sedersi" conclude Meis. (ANSA).