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28 ottobre 2019

Rinascita urbana: Cdp per Social Housing

Paola Delmonte, Chief business development officer presso Cdp Investimenti Sgr, società di gestione che gestisce il maxi-fondo sul social housing, apre al piano "Rinascita Urbana", annunciato dal governo per rispondere alla domanda abitativa e la rigenerazione di parti di città.
«Da quello che abbiamo compreso, i progetti candidabili, che dovranno essere veicolati attraverso il punto di accesso dei Comuni, e quindi avere un impulso di natura pubblica, possono, anzi debbono, prevedere il coinvolgimento, in fase di investimento e cofinanziamento, di operatori privati interessati alla rigenerazione urbana e alla casa. Sono quindi aperti un po' a tutti: fondi immobiliari, cooperative, developer, costruttori, Aziende Casa: tutti i soggetti in grado di aggregare la strutturazione dell'offerta. Da punto di vista dei capitali e delle fonti finanziarie, c'è spazio per le fondazioni bancarie e gli enti previdenziali, ma con un "blending" di risorse che potranno andare da quelle totalmente pubbliche a quelle totalmente private, così da strutturare progetti che hanno allo stesso modo un "blending" di utilizzatori e di funzioni».Il Mit è già al lavoro per definire le linee guida della progettazione, rivolte agli enti locali per proporre il progetto. 

«Cdp - spiega la manager - mantiene nel suo dna la funzione di soggetto privato di interesse pubblico che ha nel suo piano industriale per esempio gli obiettivi di rigenerazione urbana o di investitore nello student o nel senior housing. Dall'altro lato c'è la funzione di catalizzatore e aggregatore di risorse di altri investitori. In questa prospettiva l'elemento più innovativo è quello che, accanto alle risorse di investitori come le fondazioni bancarie o gli enti previdenziali, vediamo salire la contribuzione dell'investimento pubblico statale o le risorse comunitarie, come per esempio il programma InvestinEU 2021-2027 ». « L'obiettivo è di mettere soldi pubblici per aumentare il numero di alloggi pubblici, ma di non escludere anche la possibilità di usare immobili privati facendo entrare operatori privati nella rigenerazione delle periferie, all'interno delle quali spesso ci sono immobili che devono essere ristrutturati». Lo ha detto la ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli al convegno promosso dalla Corte dei Conti su "Quale controllo preventivo per gli appalti pubblici?", rispondendo alle domande dei giornalisti sul piano "Rinascita Urbana" che vedrà un miliardo di euro di risorse statali e che registra l'interesse di Cassa depositi e prestiti.