Diversificare le attività economiche di un quartiere storico di Firenze con un upgrade verso la cultura, la formazione e l’istruzione superiore, aprire nuovi spazi all’uso collettivo, alla socialità e alla mobilità pedonale coniugando funzioni pubbliche e private. Il progetto di ristrutturazione del complesso di Sant’Orsola punta ad andare oltre il confine di una riqualificazione edilizia finalizzata alla valorizzazione immobiliare.
Con i suoi 5.500 metri quadrati di superficie off limits, il Sant’Orsola rappresenta una cesura nel tessuto urbano, che il bando lanciato cinque anni fa dalla Città metropolitana di Firenze punta a ricucire rivitalizzando il complesso architettonico e l’intera area grazie a un investimento privato da 35 milioni di euro. Il bando prevede una concessione del bene pubblico per 50 anni con la possibilità per il concessionario di avviare attività profit per rientrare dall’investimento ma anche con il vincolo di destinare parte dell’area a usi pubblici.
Vincitrice del concorso è stata la società Artea, operatore francese dell’immobiliare attento alla sostenibilità e, attraverso la sua Fondazione, alla cultura. Il progetto di recupero (sotto il vaglio stretto della Sovrintendenza perché l’edificio è interamente vincolato), è affidato allo studio di architettura Ace di Firenze e ha come obiettivo la realizzazione di un polo multifunzionale dove l’istruzione sarà il soggetto principale. Il piano economico-finanziario di Artea prevede, in accordo con l’amministrazione pubblica, tre asset principali: una scuola di specializzazione post laurea con oltre 300 studenti, un centro di formazione professionale e una foresteria con 120 posti letto, attività che avranno un gestore unico. Un altro polo di attrazione sarà il museo di Sant’Orsola, gestito direttamente da Artea attraverso la controllata non profit Storia, mentre all’interno del complesso troveranno spazio anche una ludoteca, un ristorante, caffè, botteghe artigiane, atelier. Il parcheggio interrato già presente avrà un area a pagamento convenzionato. L’edificato avrà un accesso da tutte e quattro le strade lo circondano, con oltre un terzo delle superficie che sarà a libero transito pedonale, salvo che nelle ore notturne. I tre cortili interni saranno recuperati, con funzioni diverse: il cortile del tabacco farà parte della zona museale, mentre il chiostro della spezieria e il cortile dell’orologio avranno una vocazione ricreativa e dedicata agli eventi.