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20 giugno 2023

Reinventing Cities: It’s e CAM spa vincitori del concorso internazionale per il recupero della ex-Filanda di Roma

In linea con gli obiettivi tracciati dal bando internazionale C40, l’intervento di IT’S con Cam e MAC s.r.l.,OGB Studio, SOCIP, Urban Regeneration, Dovevivo, Excellence, Lorenzo Busnengo)- individua le operazioni progettuali sostenibili dal punto di vista ambientale sociale, ed economico, per la rifunzionalizzazione del ex- Filanda, cosi da promuovere un’azione coordinata di trasformazione urbana.
L’Ex Filanda rappresenta un’occasione di riuso di un contesto centrale, prospiciente il complesso monumentale delle Mura Aureliane, fra la Basilica di San Giovanni in Laterano e la Basilica di Santa Croce in Gerusalemme - densamente popolato, e al centro di un profondo cambiamento di identità, dato dal recente arrivo della linea C della metropolitana e della stazione corrispondente. “Il nostro progetto intende amplificare le dinamiche urbane in atto, ponendo in priorità la  ricucitura degli spazi  pubblici presenti,  la risistemazione funzionale della viabilità circostante e la pedonalizzazione di alcune parti dell’area” rendendo questa parte di città più accessibile a scala umana. Il progetto di riqualificazione della Ex Filanda intende amplificare le dinamiche urbane in atto. In particolare, l’intervento asseconda la rivitalizzazione di Viale Castrense attraverso l’introduzione di funzioni collettive e attività aperte al pubblico - co-working, spazi eventi, co-living, food - che possano generare nuove dinamiche urbane e sociali. Si prevede inoltre di enfatizzare il rapporto con il Parco Carlo Felice, attraverso la riapertura del passaggio di collegamento delle Mura Aureliane, ad oggi chiuso, grazie anche ad un’azione progettuale che favorisca un flusso pedonale in sicurezza; in questo senso, la realizzazione di una pavimentazione segnaletica e a bassa velocità di percorrenza è qui pensata per innescare una nuova mobilità lenta e umana.

Bioeconomia urbana
Nel progetto, il suolo è declinato rispetto alla sua capacità di attivatore di cicli urbani virtuosi, come quando riservato ad attività di agricoltura urbana, che potrebbe favorire una serie di benefici collaterali – la produzione di cibo dentro la città,  la riduzione dell’effetto isola di calore, il deflusso delle acque piovane, il risparmio energetico dato dalla riduzione dei movimenti conseguenti.

Spazi ibridi
L’idea di mantenere,  grazie ad un intervento di recupero, le facciate della preesistenza, come frammenti dell’identità storica, dove innestare un nuovo volume proporzionato all’esistente, evidenza l’intento di far convivere nello stesso intervento due tempi diversi, quello storico e quello attuale. Il risultato è uno spazio ibrido, non solo al livello temporale, poroso e permeabile, dove l’antico incontra il contemporaneo, e il privato si integra con il pubblico, che insieme al programma proposto di creazione di Co-living , Co – working, e spazi eventi, favorirà la creazione di una small community a scala locale, rivelando nuove attitudini collettive.

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