Il titolo dell'edizione 2023 “Integra. Ripensa. Trasforma.” sintetizza le sfide che si pongono davanti all'industria delle costruzioni con la consapevolezza che un esito positivo si può ottenere solo con il contributo dell'intera filiera.
Come già nelle passate edizioni, REbuild 2023, che torna a Riva del Garda il 9 e 10 maggio, concentrerà in una due giorni di incontri, convegni e opportunità di relazioni il dibattito, il confronto, il racconto e l’ascolto fra tutti gli attori dei vari ambiti dell'industria delle costruzioni. A REbuild trovano spazio le imprese con i produttori industriali dei materiali, le istituzioni e le università con le associazioni di categoria, i consulenti e progettisti con tutto il mondo del Real Estate e della finanza di settore. A costoro, il Comitato scientifico guidato da Ezio Micelli, professore ordinario di Estimo allo Iuav di Venezia, offrirà analisi, spunti, numeri e suggestioni che stanno emergendo e che diventeranno sempre più rilevanti per l'intero settore e il sistema-Paese.
Il programma si articolerà in 16 conferenze, 4 workshop e 60 relatori di rilievo internazionale daranno vita a 2 giorni di incontri e testimonianze su alcuni temi cardine per il futuro dell’ambiente costruito. Fra gli altri, citiamo:
● i criteri ESG che stanno diventando la chiave di volta delle strategie di investimento anche nell'immobiliare;
● la digitalizzazione e la cultura dei dati che ha investito l'intero settore e non solo la progettazione;
● la transizione energetica, che non riguarda solamente le singole abitazioni ma le città o i quartieri nel loro complesso;
● l'off-site come risposta alle esigenze di controllo di tempo e costi con esperienze internazionali applicabili in Italia;
● le case sempre più full electric, a controllo digitale e NZEB.
Secondo Ezio Micelli, professore ordinario presso l'Università Iuav di Venezia e presidente del comitato scientifico di REbuild, «immaginarsi un mondo fatto di interventi di demolizione e ricostruzione per il futuro dell'edilizia residenziale italiana, soprattutto pensando ai target fissati con l'UE, appare un atto di fantasia. Invece rileviamo che il grosso del mercato è costituito dalla ristrutturazione dell'esistente. Diretta conseguenza di questo agire è il passaggio di classe energetica che ha l'immediato effetto di far aumentare il valore del bene immobile. Ma a questo punto diventa insostenibile la pretesa che lo Stato paghi l'intervento di ristrutturazione, mentre possiamo immaginare un'agevolazione, un finanziamento parziale. C'è da chiedersi perciò se intervenire per salire di classe energetica sia da considerare un onere o un investimento? Se si guarda al 2030, è un'eco-tassa oppure un'opportunità per accrescere il valore della propria casa? Quello che emerge chiaramente per noi di REbuild è che l'Italia tutta è più attenta alle questioni ambientali e che la capacità di risparmio e di consumo energetico della propria casa sta orientando i comportamenti anche economici degli italiani. E questo tipo di attenzione è indubbiamente una novità».