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26 novembre 2015

REAL ESTATE - Performance dei fondi immobiliari in Italia e all'estero, aggiornamento 2015

Dopo un lungo periodo di assestamento, caratterizzato da numerosi processi di fusione e ristrutturazione societarie con conseguente calo del numero di veicoli operativi, i fondi immobiliari inglesi hanno raggiunto una fase di stabilità, con un aumento del valore patrimoniale intorno 3,4 per cento a fronte di un numero stabile di società.

In fase di rallentamento i fondi svizzeri, come conseguenza delle difficoltà del mercato immobiliare nazionale. Dopo molti anni di crescita consistente, nell’ultimo anno il valore del patrimonio è stabile e non si prevedono variazioni significative neppure nel 2016. Nonostante il calo dei prezzi, i valori di bilancio non dovrebbero subire ridimensionamenti importanti grazie alla solidità e alle capacità innovative delle due società leader, Ubs e Crédit Suisse, che gestiscono fondi in grado di offrire buone performance anche nelle fasi complesse di mercato.

La situazione complessa del mercato immobiliare non riesce a rallentare l’andamento dei fondi immobiliari francesi non quotati, che rappresentano un modello virtuoso nel panorama internazionale e da molti anni occupano i primi posti della classifica europea sotto il profilo sia della crescita patrimoniale che dei rendimenti. Il patrimonio gestito dalle Scpi sfiora 36 miliardi di euro, in aumento di circa il 9,5 per cento rispetto all’anno precedente, con l’ingresso sul mercato di quattro nuove società. Oltre cinquanta società, facenti capo a 24 gruppi, hanno portato avanti un aumento di capitale per un totale di quasi due miliardi di euro.

In lieve crescita il patrimonio dei fondi aperti tedeschi, poiché l’intensa attività di investimento portata avanti dai 23 fondi operativi compensa il processo di dismissione da parte dei nove fondi in liquidazione. Prosegue la crescita dei fondi riservati, dedicati agli investitori istituzionali, sebbene il rallentamento dell’economia e del mercato immobiliare tedesco abbiano comportato un aumento del valore del patrimonio lievemente inferiore rispetto alle previsioni, intorno al 6,6 per cento.

E’ in fase conclusiva l’uscita dal mercato dei fondi non quotati spagnoli, mentre l’attrattività dei Reit ha un impatto negativo anche sui fondi immobiliari olandesi, il cui andamento è stagnante ormai da diversi anni.

Dopo una battuta d’arresto nel biennio 2009-2010, i fondi lussemburghesi continuano a crescere a un ritmo sostenuto, sia per numero che per patrimonio gestito, attirando l’interesse di un numero sempre maggiore di investitori internazionali. Entro la fine del 2015 il valore patrimoniale dovrebbe raggiungere 37 miliardi, in larga parte detenuti dai fondi istituzionali, che rappresenterebbero una crescita del 13,6 per cento rispetto all’anno precedente, al secondo posto in Europa in termini percentuali dopo le Opci francesi.

Il rendimento medio dei fondi europei è in lieve crescita rispetto all’anno precedente, intorno al 2,8 per cento, con tendenza verso una maggiore omogeneità. Sono rari i casi di veicoli con performance negative. Il rendimento più alto continua a caratterizzare i fondi francesi, Scpi seguite da Opci e dai property trust inglesi. Gli altri Paesi si collocano intorno alla media europea. L’Italia evidenzia un rendimento inferiore alla media, ma in miglioramento rispetto all’anno scorso.

[Fonte: Report 2015 di Scenari Immobiliari]