Sei immobili storici veneziani si candidano a diventare residenze per studenti, offrendo alla comunità universitaria della città quasi 800 nuovi posti alloggio: il MUR, Ministero dell’Università e della Ricerca, ha approvato la proposta presentata dall’Università Iuav di Venezia insieme a Comune di Venezia, Marina Militare e IPA grazie a un contributo di 660 milioni del PNRR.
Sei gli edifici storici della città messi a disposizione dai partner:
– il complesso dell’Ospedaletto a Castello (IPAV, con una previsione di 625 posti), un tempo uno dei più importanti “Ospitali maggiori” della città, di rilevante interesse storico e culturale;
– l’Ospizio Badoer (IPAV, 20 posti), parte integrante del complesso della Chiesa e Scuola di San Giovanni evangelista e palazzo Badoer, considerato il migliore esempio esistente in città di antica edilizia destinata ad uso collettivo;
– l’ex convento delle Pizzocchere a San Francesco della Vigna (Marina Militare, 45 posti), fino all’Ottocento sede delle terziarie francescane;
– il cinquecentesco palazzo della Nunziatura, costruito come dimora dal doge Andrea Gritti nei pressi della Chiesa di San Francesco della Vigna (Marina Militare, 70 posti);
– l’Ospizio Renier Zen in campo dei Gesuiti (IPAV, 20 posti), nato nel 1200 per dare ricovero a infermi e pellegrini, poi destinato a ospizio per donne indigenti fino ai primi anni del 2000;
– il Comprensorio alloggiativo Quintavalle, (Comune, 20 posti) fabbricato novecentesco di edilizia popolare a San Pietro di Castello.
Si tratta di un primo, significativo passo a cui seguiranno i bandi per l’erogazione dei finanziamenti, ma intanto Iuav ha ottenuto l’approvazione e il necessario “sigillo di qualità” per una proposta che mette in sinergia operativa per la prima volta le istituzioni cittadine, in vista dell’obiettivo comune di Venezia Città Campus.
Grazie a specifici accordi di collaborazione, Iuav ha costruito partenariati strategici con le istituzioni proprietarie e ha potuto contare sulla lungimiranza e la disponibilità di Marina Militare, Comune e IPAV; l’Ateneo a sua volta ha offerto le necessarie competenze organizzative e progettuali, in previsione degli interventi di restauro, rifunzionalizzazione, efficientamento e ottimizzazione energetica degli edifici.
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