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19 luglio 2023

PROGETTISTI MILANESI: «NEL NUOVO CODICE DEGLI APPALTI CONCORSI DIMENTICATI, LA PIATTAFORMA “CONCORRIMI” A GARANZIA DEL PROGETTO»

L’Ordine degli Architetti di Milano apre il confronto e invita rappresentanti della committenza pubblica e privata a riflettere sullo strumento del concorso.
Concorrimi non si ferma! L’incredibile stagione di concorsi appena vissuta non può interrompersicon ilnuovo Codice Appalti,che non sembra dare risalto alla loro importanza. L’impegno dell’Ordine degli Architetti di Milano è trasformare la propria piattaforma concorsuale, attiva da quasi dieci anni, in un luogo di garanzia per il progetto, nel quale architetti ed enti lavorano insieme per realizzare opere di qualità». Così commentano Alessandro Alì e Stefano Rigoni, consiglieri dell’Ordine degli Architetti di Milano. A pochi giorni dall’avvio del nuovo Codice, tra interrogativi e attesa di correttivi, l’Ordine fa il punto sul sistema dei concorsi partendo dall’esperienza maturata e dal bilancio dei suoi risultati: 76 i concorsi banditi, di cui 61 di progettazione in 39 comuni e 11 regioni. Un track record che permette all’Ordine degli Architetti di Milano di essere ancora una volta un interlocutore privilegiato per i decisori, su scala nazionale.
Ecco che facendo tesoro della sua esperienza, l’istituzione, affiancata dalla società PPAN, ha proposto un dialogo con gli enti territoriali e nazionali,e si fa promotrice di un tavolo di lavoro che includa rappresentanti della committenza pubblica e privata per studiare soluzioni innovative a favore della cultura e dellacentralità del progetto.«Mettendo in campo competenze ed esperienza, l’Ordine - dicono Alì e Rigoni - supporta enti pubblici e soggetti privati per definire una domanda chiara all’interno di regole condivise. Non si spengano quindi le luci sui concorsi. Si trovi una soluzione per dare valore alla professionalità con equi compensi attraverso montepremi adeguati all’impegno. Si organizzino concorsi in due fasi nel rispetto dell’impegno professionale e a garanzia della più ampia partecipazione. Altro tema caldo quello del rapporto a valle con le Soprintendenze, da gestire a monte con una co-progettazione del documento di indirizzo alla progettazione. Si affronti con coraggio e sperimentazione il rapporto con la filiera, gestendo la questione dell’appalto integrato connesso con i concorsi. Non si trascuri l’ipotesi di incentivare il dialogo competitivo, come l’Ordine di Milano ha fatto con alcune iniziative con Fondazione Compagnia di San Paolo di Torino.