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16 luglio 2014

Architettura - Park associati firma il recupero del residence Porta Nuova a Milano

Ultimata la riqualificazione dell'edificio, assegnata con un concorso a inviti da Hines Italia.

Studiare il «Dna dell'architettura» e le sue qualità per individuare gli elementi da conservare e quelli da valorizzare o da trasformare. L'intervento di Park Associati sull'edificio Residence Porta Nuova, progettato da Marco Zanuso a Milano negli anni Settanta, affronta il recupero dell'architettura moderna, un tema delicato che implica una profonda conoscenza dell'opera su cu si agisce e sensibilità progettuale. Il recupero dell'edificio è concluso, manca solo la pavimentazione esterna dal lato della strada: «Un gran finale» l'ha definito Filippo Pagliani, cofondatore di Park Associati. Completata la sistemazione del marciapiede, si potrà leggere un rinnovato rapporto tra interno ed esterno.

Lo studio milanese è risultato vincitore di un concorso ad inviti organizzato nel 2012 da Hines Italia, proprietaria dell'edificio, ed al quale hanno partecipato altri autorevoli nomi: Lissoni Associati, Obr – Open building research e lo studio Elementare. Lo studio Park Associati, di Filippo Pagliani e Michele Rossi, ha collaborato con la società di ingegneria General Planning per il recupero dell'edificio. Un intervento concentrato sul restyling delle facciate, sulla rivisitazione dell'attacco a terra e sulla ristrutturazione degli spazi interni da destinare in parte a uffici e in parte occupati da un noto hotel.
L'espressività brutalista e la matrice orizzontale, sottolineata dalle fasce marcapiano, costituiscono l'essenza del progetto originario ed il carattere distintivo dell'opera, da conservare e valorizzare. 

Alla base delle scelte progettuali vi sono la conoscenza critica dell'opera e la volontà di intervenire con rispetto, in maniera delicata e senza stravolgere l'esistente. «Senza voler trasformare l'edificio in qualcosa di completamente diverso, spiega Pagliani, siamo andati a individuare quali fossero le parti più aggredibili da un punto di vista progettuale e che potevano contribuire a modificare l'aspetto dell'edificio. Un aspetto che, però, non volevamo intaccare in modo violento, ma migliorare, andando a interpretare l'anima più interessante del progetto». 

L'attenzione è ricaduta sulle finestrature, unico elemento di facciata oggetto di una vera e propria trasformazione, il cui rinnovamento ha conferito una nuova espressione all'edificio. Nel rispetto della ritmica, è stato deciso di giocare attraverso l'inserimento di lame perpendicolari alla facciata che rendono il prospetto più vibrante. Il gioco con le lame continua attraverso il passaggio da un materiale all'altro: dal legno, al vetro, al metallo. Il cambiamento materico serve anche ad evidenziare le «due anime del progetto», racconta Pagliani, ossia le due diverse funzioni. La parte a destinazione alberghiera è connotata dalla presenza del legno, mentre la zona degli uffici è caratterizzata in facciata dalla presenza di elementi metallici, costituiti da lamiere forate e piegate, e dal susseguirsi di lame perpendicolari di vetro. Quando nel pomeriggio il sole batte sull'edificio, la luce mette in evidenza il diverso trattamento e le due «anime» vengono svelate in maniera evidente.

Anche il piano terra viene scandito da vetrate trasparenti che mettono in diretto collegamento l'interno con l'esterno, mentre una grande pensilina, spiega Pagliani: «Intensifica la protezione su strada degli accessi». Il lavoro sarà completato con la pavimentazione del marciapiede, di cui si occupa il Comune, e che sarà realizzata a breve. L'intervento su strada si inserisce in un progetto molto più ampio di sistemazione delle aree verdi di Repubblica e Varesine, opera dello studio Land di Milano, con il quale Park Associati ha collaborato per definire l'area esterna davanti all'edificio di Zanuso.

Quanto agli interni, questi sono stati completamente svuotati, fino a lasciare solo le parti strutturali in cemento. Gli ambienti sono stati poi rifiniti, ma concepiti secondo un'estrema flessibilità d'uso. Il futuro utente si troverà di fronte a spazi da poter ripartire come vuole attraverso l'utilizzo di pareti mobili. A contribuire alla flessibilità d'uso degli spazi è il sistema di facciata che viene replicato all'interno, dove sono presenti altre lame perpendicolari agli infissi, pronte ad accogliere le pareti e a scandire le divisioni interne.

Anche il tetto viene concepito come una facciata, coperto da petali frangisole in gran parte sovrastati da pannelli fotovoltaici che vanno a migliorare le performance dell'edificio, insignito, tra l'altro, della certificazione Leed Platinum. Il sistema serve a nascondere gli impianti alla vista di chi abita nei grattacieli sorti nell'area e che hanno affaccio sul tetto dell'edificio di Zanuso. I petali si chiudono in corrispondenza di una serra: punto di vista privilegiato sulla nuova Milano.