Il rapporto sul mercato residenziale 2020 dell'Agenzia delle Entrate ha cercato di capire l’effetto del Covid-19 sul mercato immobiliare italiano. I dati sono ancora incerti per essere decifrati, ma sicuramente è in corso una flessione con effetti a catena potenzialmente devastanti.
Il Rapporto Immobiliare residenziale è il volume che l’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate (OMI), in collaborazione con l’Associazione Bancaria Italiana, dedica al mercato immobiliare residenziale al fine di approfondirne il consuntivo dell’anno trascorso. Nel documento si analizzano composizione e dinamica del mercato delle abitazioni in Italia: volumi di compravendita delle abitazioni e delle pertinenze, superfici compravendute e valori di scambio (fatturato), compravendite assistite da mutui ipotecari. Si analizzano inoltre le locazioni degli immobili residenziali e si fornisce una misura dell’accesso all’acquisto della casa da parte delle famiglie italiane (indice di affordability).
Per quanto riguarda i dati di quest’anno le prospettive non sono positive. Il 2019, si legge nel Report, è stato un buon anno per l'immobiliare, che si è chiuso con oltre 603mila compravendite di abitazioni (+4,3% sul 2028) delineando una progressione ininterrotta dal 2016. «A partire da febbraio 2020 - però - tutto quello che è stato dal 2014 al 2019 come ripresa delle quantità scambiate è semplicemente scomparso. Dal mondo dell'Estremistan, come lo definisce Nassim Nicholas Taleb nel suo famoso libro "Il cigno nero", si è generato un evento non impossibile ma senz'altro improbabile e raro, al di là degli orizzonti prevedibili: il cigno nero del Covid-19, una pandemia che sta attanagliando l'intera umanità, che ha mietuto vittime e ha obbligato alla chiusura delle attività economiche e produttive. Qualcosa che nessuno poteva prevedere. È evidente che il blocco delle attività causa, ovunque, crisi economica e occupazionale e dunque sociale, la cui uscita dipende largamente dalle politiche economiche e dagli animal spirit che si genereranno per la voglia di ripartire e ricostruire. È altrettanto pacifico che questa crisi si riverbererà sul mercato immobiliare in generale. Le compravendite scenderanno e i prezzi, nonostante la loro vischiosità, probabilmente non torneranno a crescere come pure ci si attendeva a fine 2019. Si deve dare per scontato che vi sarà una discesa nei livelli delle unità abitative scambiate, ma non si sa se poi il ripristino della condizione di normalità, potrà o meno produrre un recupero dei livelli ante - Covid 19 (e quindi di nuovo una crescita) e di quale entità».