OBR Paolo Brescia e Tommaso Principi con Michel Desvigne Paysagiste si aggiudica il primo premio nel concorso internazionale indetto nello scorso gennaio dal Comune di Prato per la progettazione di un parco di tre ettari nel cuore della città, dopo la demolizione dell’ex Ospedale Misericordia e Dolce (www.ilparcocentralediprato.it). La giuria, presieduta dall’architetto Bernard Tschumi, si è riunita venerdì 30 settembre e sabato 1 ottobre per selezionare il vincitore tra 10 concorrenti finalisti.
Il progetto vincitore si è distinto per la capacità di offrire alla città di Prato e alla sua vocazione contemporanea una soluzione originale, innovativa e concreta. Il team, composto da professionisti di chiara fama, esibisce una limpida visione e una solida integrazione delle diverse competenze in gioco. Nel loro insieme, i progetti elaborati dai finalisti esprimono nuove idee sulla città contemporanea e sul rapporto con il tema ambientale.
Il concorso giunge così alla fase conclusiva e offre alla città una proposta concreta per il Parco Centrale: uno degli obiettivi strategici principali nei quali il Comune di Prato è attualmente impegnato.
In un momento di grande vitalità progettuale per il Comune di Prato, l’esito del concorso di progettazione per il Parco Centrale di Prato aggiunge un tassello importante e innovativo al dibattito sulla contemporaneità attivo nel capoluogo toscano.
Il progetto di OBR Paolo Brescia e Tommaso Principi con Michel Desvigne Paysagiste si aggiudica il primo premio nel concorso internazionale di architettura a procedura ristretta con preselezione bandito dal Comune di Prato nel gennaio 2016. Oggetto del concorso (www.ilparcocentralediprato.it) è la progettazione del nuovo grande parco urbano di circa tre ettari, posto all’interno del perimetro delle mura cittadine dove sorgeva il vecchio ospedale. Il nuovo parco interpreta la necessità di uno spazio contemporaneo a servizio della città storica.
Il team vincitore mette al centro della riflessione una profonda attenzione al tessuto urbano di Prato che ripone la sua singolarità nella sua estrema regolarità: una griglia ortogonale che, traccia del cardo e del decumano dell’impianto romano, colpisce per la sua persistenza e per la sua diffusione spaziale e temporale.
Il progetto, quindi, parte dalla memoria del luogo e dalle sue forme urbane originarie per manipolarle, astraendole. Mette in risalto le mura storiche, evoca le tracce dei giardini italiani del Rinascimento, organizzati secondo prospettive, pergolati e siepi, reinterpretandole in un linguaggio contemporaneo. A nord del sito, il padiglione si presenta come una struttura su un unico livello aperta sul parco. Esso accoglie, oltre ai ristoranti e ai servizi legati alle attività del parco, vasti spazi dedicati agli atelier artistici e alle mostre temporanee.
Nelle parole dei progettisti: “Il parco stesso acquista uno status di luogo per l’arte a cielo aperto. Nel cuore del parco sono esposte le sculture contemporanee e una collezione di piante selezionate non solo per le loro caratteristiche botaniche, ma anche per le loro qualità estetiche, i loro colori, la loro esuberanza. Così esposte, queste curiosità naturali si innalzano al rango di opere d’arte.”
La giuria internazionale, presieduta da Bernard Tschumi e della quale hanno fatto parte Massimo Nutini, Michelle Provoost, Sébastien Marot e Roberto Zancan, si è riunita venerdì 30 settembre e sabato 1 ottobre per selezionare il vincitore tra 10 concorrenti finalisti: team articolati e innovativi, così come è innovativo e originale il tema proposto dal concorso che ha posto ai progettisti delle interessanti sfide. Al vincitore verrà dato un premio di 40.000 euro e affidato l’incarico della redazione del progetto definitivo ed esecutivo per il nuovo Parco Centrale di Prato. Agli altri concorrenti verrà corrisposto un rimborso spese di 13.000 euro.
Bernard Tschumi, presidente della giuria, ha commentato così il progetto vincitore di OBR Paolo Brescia e Tommaso Principi con Michel Desvigne Paysagiste:“Il progetto è notevole nel senso che interpreta e celebra la storia di Prato e delle sue mura medievali. Allo stesso tempo esso guarda al futuro, allo sviluppo della città e alle sue diverse popolazioni”. Nelle parole di Michelle Provoost: “È un progetto forte e poetico che offre alla comunità uno spazio verde e una strategia di sviluppo per l’area come luogo che serva ai cittadini e attragga, al tempo stesso, visitatori dall’esterno”. Secondo Sébastien Marot: “Abbiamo selezionato questo progetto perché guarda al sito in profondità anziché in ampiezza. Esso sviluppa una strategia di stratificazione che si oppone all’aggiunta di elementi sul piano orizzontale. Così facendo, il progetto promuove la presenza di elementi sorprendenti già presenti nell’area, come le mura medievali, gli alberi, la griglia”. Per Roberto Zancan, le qualità del progetto si possono riassumere così: “Un progetto chiaro, moderno e tradizionale che consente alle arti di espandersi nel paesaggio e il paesaggio nella città”.
Il progetto del nuovo parco di tre ettari prevede due lotti funzionali. Il primo comprende la completa realizzazione delle aree verdi e quindi del parco, oltre a un volume della superficie minima di 500 metri quadrati che contenga, tra le altre cose, i servizi essenziali al parco stesso. Il secondo lotto funzionale prevede la realizzazione degli altri fabbricati, fino a un massimo di 3.000 metri quadrati.
La realizzazione del parco urbano nell’area ex ospedale costituisce un avvenimento eccezionale e irripetibile per la città. Il nuovo parco urbano ha il compito di modificare la visione e la percezione non solo del luogo, ma soprattutto delle zone del centro limitrofe a questo, conferendo la consapevolezza che una nuova parte della città dentro le mura è stata creata. Non una zona chiusa da muri e cancelli, ma un’area prevalentemente aperta, in grado di diventare un fulcro di vitalità del centro e della città fuori le mura.
Venerdì 7 ottobre alle ore 16, presso il Teatro Fabbricone di Prato, si terrà una presentazione pubblica del progetto vincitore alla presenza del Sindaco di Prato Matteo Biffoni. La presentazione è organizzata insieme all’Ordine degli Architetti di Prato e all’Ordine degli Ingegneri di Prato. Tutti e 10 i finalisti sono invitati a partecipare alla tavola rotonda, moderata da Marco Brizzi, con Valerio Barberis, Assessore all’Urbanistica per il Comune di Prato, Pippo Ciorra, senior curator per l’architettura al MAXXI di Roma ed Elisa Cristiana Cattaneo, studiosa di Landscape Urbanism e docente al Politecnico di Milano. Una mostra pubblica dei 10 progetti finalisti sarà allestita presso Palazzo Pretorio a Prato e sarà aperta al pubblico dal 7 al 28 ottobre, 2016.