ATTUALITÀ

1 dicembre 2025

Nuovi laboratori dello Spallanzani

Laboratori con elevati standard di sicurezza e biocontenimento integrati - in un unico polo di ricerca - con gli altri padiglioni esistenti. Un luogo dove studiare le malattie infettive, lavorare alla gestione delle emergenze biologiche e combattere i micro-organismi antibiotico-resistenti: una sfida ambiziosa quella lanciata dall'Istituto nazionale di malattie infettive Spallanzani a Roma, vinta dal giovane studio di architettura italo-giapponese Tanaka-Tomidei.
I due fondatori dello studio con sedi a Torino e Nara (Giappone) Tanaka e Tomidei si aggiudicano (la graduatoria al momento è provvisoria) - insieme ad Alessandro Garzanti - il concorso che lo Spallanzani ha indetto in collaborazione con gli Ordini degli architetti e degli ingegneri di Roma. L'edificio di nuova costruzione sarà articolato su quattro piani fuori terra per un volume complessivo di circa 14.730 mc e una superficie utile complessiva di 5.157 mq, così suddivisa: 2.185 mq destinati a laboratori e servizi di supporto alle attività di diagnostica e ricerca; 1.000 mq destinati ad aree verdi e spazi di relazione; la restante superficie riservata a spazi tecnici, collegamenti e servizi comuni. Il progetto prevede una connessione sotterranea (tunnel) con i padiglioni Baglivi e Del Vecchio, che continueranno ad ospitare laboratori per la ricerca e la formazione, e una connessione aerea (ponte) con il padiglione Alto Isolamento, che ospita i laboratori di alto biocontenimento. Il nuovo fabbricato ospiterà anche una banca biologica ed un'area BSL3 (Biosafety Level 3). L'edificio sarà realizzato con materiali e tecnologie a basso impatto ambientale, in linea con i principi di edilizia sostenibile, e sarà dotato di facciate continue integrate con pannelli fotovoltaici trasparenti su tutti i lati, in grado di garantire un apporto significativo alla produzione energetica e di migliorare le prestazioni ambientali del complesso.