Siglate 4 intese sull'altà velocita, studi di fattibilità per grandi opere.
Dopo la pioggia di contratti e commesse miliardarie portati dal presidente iraniano Rohani nella sua visita dal 25 al 27 gennaio a Roma, la prima in Europa e la prima dopo la fine dell'embargo internazionale, l'Italia continua a spingere sull'acceleratore per affermarsi tra i principali partner economici della Repubblica islamica. Una mega delegazione italiana, guidata dal ministro dei trasporti e delle infrastrutture Graziano Delrio e dal ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina, è da oggi a Teheran, dove ha già firmato quattro nuove intese sull'alta velocità (un memorandum tra Fs e le Ferrovie iraniane per realizzare due linee dell'Alta velocità, un'operazione di export credit che può raggiungere i 5 miliardi di euro di valore) e nel settore agro-alimentare, e nelle prossime ore discuterà ulteriori accordi, studi di fattibilità per grandi opere pubbliche, progetti per joint-venture italo-iraniane, alla conquista non solo del grande mercato interno, quasi 80 milioni di persone, ma anche di territori asiatici finora rimasti ai margini del business e di cui l'Iran mira a diventare un hub economico oltre che protagonista politico. Oltre 300 imprenditori italiani, in rappresentanza di 200 aziende e enti economici specializzati nei settori dell'agroalimentare, dei trasporti e del petrolio e gas, discutono con le loro controparti iraniane di affari e piani di cooperazione, in una girandola di incontri, visite a stabilimenti, forum che termineranno domani nel tardo pomeriggio. La missione è cominciata stamane con due incontri a livello governativo paralleli: tra il ministro delle infrastrutture Graziano Delrio e il suo collega iraniano Abbas Ahmad Akhoundi e tra il ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina e l'omologo Mahmoud Hojjati. Nei settori dei trasporti, delle infrastrutture e dell'agroalimentare si aprono vaste praterie per la cooperazione bilaterale. Nell'incontro tra Delrio e Akhoundi si è parlato delle linee ferroviarie ad alta velocità tra Teheran e Meshad e Teheran e Tabriz, di un rifacimento complessivo delle dieci principali autostrade che attraversano l'Iran e collegano il paese ai suoi vicini, del trasporto merci, dei collegamenti tra i porti, e della costruzione o gestione di nuovi cinque aeroporti. "Ci riferiamo a piani decennali o ventennali, che daranno un nuovo volto all'Iran e alla regione. Nell'Italia vediamo un socio, con cui avviare una colLaborazione equa tra due nazioni", ha precisato il ministro iraniano. "La chiave è quella del partenariato", ha sottolineato Delrio. "L'Iran ha lo zafferano e noi il risotto", ha scherzato Martina a proposito della complementarietà tra i due Paesi. Sta di fatto che anche nel settore agricolo "si stanno siglando intese e protocolli" per la meccanizzazione, il confezionamento, l'esportazione verso terzi di prodotti ortofrutticoli. Hojjadi ha citato anche la possibilità di lavorare insieme all'Italia nello sfruttamento farmaceutico di oltre 1400 erbe medicinali presenti in territorio iraniano. Riccardo Monti, presidente dell'Ice, ha ricordato che già mille compagnie italiane si sono affacciate in Iran nel 2015: nel 2016 "raddoppieranno". "Con la fine dell'embargo, si è aperta una fase unica. Vi è un potenziale enorme, non dobbiamo farcelo sfuggire". Di tempo a Teheran se ne è perso poco. Dopo gli inni nazionali e i discorsi della sessione inaugurale, moderata dall'ambasciatore a Teheran, Mauro Conciatori, i ministri si sono alzati ed hanno lasciato il tavolo per la firma dei quattro nuovi accordi: un'intesa tra Ferrovie della Stato e la controparte iraniana sulle linee strategiche per sviluppare l'alta velocità; un accordo tra la New Hollande e il suo partner iraniano per macchinari di stoccaggio alimentari; un accordo tra Federalimentare e la Iranian Food association in materia di esportazione merci; un accordo nell'organizzazione di eventi fieristici. Poi gli imprenditori si sono sparpagliati per la capitale di 17 milioni di abitanti per incontri e colloqui "business to business". Domani il focus sarà nel settore del petrolio e del gas. (ANSA).