Il rallentamento dell’economia europea sta indubbiamente influenzando l’andamento del mercato immobiliare di tutti i principali Paesi della Ue. Nonostante questo il 2019 registra incrementi importanti sul fronte sia delle transazioni in generale che sugli investimenti e, in previsione, si chiuderà con un fatturato in crescita
Scende il ritmo degli investimenti immobiliari in tutto il territorio della Ue, con un volume totale che nel primo semestre di quest’anno ha generato un fatturato di poco più di cento miliardi di euro, vale a dire il tredici per cento circa in meno rispetto al primo semestre 2018. Un comparto che però rimane molto positivo è il residenziale, in tutti i suoi asset alternativi (multifamily, senior housing, student housing, coliving e social housing) che negli ultimi tre anni hanno attirato sempre più investitori. Subito dopo troviamo quello degli uffici. Il settore che invece conferma anche nel 2019 le maggiori difficoltà è quello commerciale (retail).I Paesi che stanno maggiormente attirando l’interesse degli investitori sono, in ordine di importanza: la Francia, la Spagna, la Germania, il Regno Unito, l’Austria e l’Olanda. Per quanto riguarda il mercato immobiliare in Italia, si stima una ripresa per il 2019, il cui fatturato complessivo del dovrebbe essere di circa 129,4 miliardi di euro. La crescita continuerà anche nel 2020, portando gli investimenti a nove miliardi. Traino di questa crescita è la Lombardia, locomotiva d’Europa, che vanta una capacità di attrazione di capitali tra le prime nel vecchio continente. Dal 2010 al 2020 si stima un totale di circa 64 miliardi di euro investiti nel settore immobiliare in Italia, di questi il 42 per cento in Lombardia. Per l’anno in corso si stima un ammontare di 5,1 miliardi di euro di investimenti esteri nel mercato immobiliare, concentrati soprattutto nel settore uffici e commerciale.