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27 febbraio 2018

MAXXI, AL VIA LA TERZA EDIZIONE DI LE STORIE DELL’ARCHITETTURA

5 lezioni sulle “contaminazioni” del progetto architettonico contemporaneo tenute da critici, sociologi, economisti, docenti universitari, architetti. L'attenzione sarà focalizzata sull' architettura in rapporto con l'arte, la politica, l'economia, la scienza ed il cinema.
Architettura e arte, architettura e politica, architettura ed economia, architettura e scienza, architettura e cinema. Sarà incentrata sul tema delle contaminazioni, del dialogo e della relazione tra discipline diverse la terza edizione di Le Storie dell’Architettura, 5 lezioni tenute da esperti di diversi ambiti, dal 3 marzo al 12 maggio sempre di sabato, per far comprendere al pubblico come il progetto architettonico contemporaneo sia connesso con altre discipline e, anche grazie a questo, influisca sulle trasformazioni urbane e sul paesaggio del nostro tempo. 

Tutti gli incontri si svolgeranno all’Auditorium del MAXXI, con inizio alle 11:30, ingresso 5 €, gratuito per i possessori di card myMAXXI (l’acquisto del biglietto dà diritto a un ingresso ridotto al museo € 8 entro una settimana dall’emissione).

Architettura e arte | Primo appuntamento sabato 3 marzo, ore 11:30: Maria Vittoria Capitanucci (storico e critico dell’architettura, docente di Storia dell’architettura contemporanea all’AUIC - Scuola di architettura, urbanistica, ingegneria delle costruzioni al Politecnico di Milano) terrà una lezione sul rapporto tra architettura e arte, dal titolo Confini sottili, enormi distanze: dialogo tra arte e architettura nel paesaggio contemporaneo. I luoghi per l’arte ormai sono qualcosa di più che contenitori neutri e algidi o all’opposto come esperienze interpretative ed esercizio museografico. La relazione tra i luoghi e le espressioni artistiche da essi contenute si declina in una dimensione intermedia ed in particolare, in tempi recenti, nuovi interventi per Fondazioni d’Arte Contemporanea hanno espresso questa scelta di contaminazione tra le due ‘dimensioni’ quella artistica e quella architettonica. Del resto i confini tra le performance artistiche e quelle progettuali sono ormai alquanto labili e i luoghi per l’arte accolgono e dialogano con i loro contenuti poiché il concetto stesso di spazio appartiene ad una molteplicità di altri ambiti. 

Architettura e politica | Il secondo appuntamento si svolgerà sabato 17 marzo, sempre alle 11:30: Stefano Baia Curioni (economista della cultura, docente alla Bocconi, nel CdA e nel comitato scientifico di diverse istituzioni culturali nazionali) parlerà di architettura e politica nella lezione intitolata Politiche culturali per le città capitali, che propone una riflessione sul rapporto tra politiche culturali, sviluppo urbano e sviluppo economico, al centro di importanti dibattiti accademici e interventi di governo negli ultimi anni, con particolare riferimento ai casi di Mantova (capitale italiana della cultura 2016) e all'esperienza della commissione Capitale italiana della cultura per il 2018 e 2020. 

Architettura ed economia | La terza lezione, sabato 7 aprile alle 11:30, intitolata Iconic Architecture and Capitalist Globalization: Contamination or Creativity? e tenuta da Leslie Sklair, Professore Emerito in Sociologia presso la London School of Economics. La lezione, che prende spunto da un progetto di ricerca in corso, analizzerà come la classe capitalista transnazionale utilizzi un tipo di architettura definita iconica. 

Architettura e scienza | Quarto appuntamento sabato 21 aprile alle 11:30. Isabella Pasqualini (ricercatrice, docente e architetto, il cui lavoro è dedicato all’esplorazione della relazione tra copro e spazio, anche attraverso l’uso di tecnologie multimediali immersive e interattive) parlerà di architettura e scienza nella lezione intitolata L’avatar architettonico – estetica, biomimesi e stati d’animo. Fin dall’antichità il corpo umano è considerato il referente principale per la concezione dello spazio architettonico. Oggi la neuroscienza cognitiva e la tecnologia moderna, per esempio la realtà virtuale immersiva, ci permettono di analizzare l’influenza degli interni architettonici sulla sensazione e sull’emozione.

Architettura e cinema | Conclude la serie la lezione sul rapporto tra architettura e cinema, sabato12 maggio alle 11:30, intitolata Cinema e architettura di vetro: utopie e distopie e tenuta da Antonio Somaini, professore ordinario di Teoria del cinema, dei media e della cultura visuale all'Université Sorbonne Nouvelle Paris 3. La lezione prenderà le mosse da un progetto del regista sovietico Sergej M. Ejzenštejn che non fu mai realizzato: il progetto di un film intitolato Glass House, che avrebbe dovuto essere girato all'interno dello spazio completamente trasparente di un grattacielo di vetro, mettendo in scena gli effetti perversi di una vita sociale che si svolge in una condizione di assoluta trasparenza