Definito dal vicesindaco un testo moderno a tutela del territorio attraverso la scelta strategica di porre al centro le regole per il riutilizzo e la rigenerazione, la lotta all’abbandono di spazi ed edifici e il diritto all’accessibilità, con norme capaci di garantire semplificazione e accelerazione delle procedure per cittadini e operatori. Il nuovo Regolamento edilizio, che diventerà efficace dopo la pubblicazione sul BURL (Bollettino ufficiale della Regione Lombardia), aggiorna le procedure e recepisce tutte le norme – comprese quelle del Pgt – che si sono susseguite dal 1999 ad oggi. Si tratta di un testo dinamico che si aggiornerà automaticamente in presenza di norme sovraordinate. Il Regolamento fissa i parametri per l’utilizzo degli incentivi volumetrici previsti dal Pgt per edifici ad alta efficienza energetica o che sono stati progettati con concorso. Nel testo si stabiliscono i nuovi requisiti minimi in materia di efficientamento energetico. Valorizzazione e rigenerazione dell’esistente sono elementi caratterizzanti il nuovo Regolamento edilizio. In questa direzione vanno le norme che consentono la realizzazione di unità monoaffaccio, seminterrati abitabili, alloggi con metrature minime di 28 m2 e la possibilità di realizzare un solo bagno cieco anche in appartamenti di superficie superiore ai 60 m2. Per rendere efficace la lotta al degrado, grazie al nuovo testo, il Comune può intervenire in via sostitutiva per eseguire interventi di ripristino e messa in sicurezza di aree o edifici abbandonati da oltre 5 anni e potrà attribuire a tali beni un uso pubblico. In materia di manutenzione, inoltre, si prevede che entro 5 anni, tutti i fabbricati con data di collaudo delle strutture superiore a 50 anni, dovranno essere sottoposti a verifica statica da allegare al fascicolo del fabbricato a tutela della sicurezza di chi vi abita. In sostanza si stabilisce che tutti gli immobili dovranno essere periodicamente sottoposti a verifica statica e tale certificato tecnico dovrà essere allegato al fascicolo del fabbricato a tutela della sicurezza degli stessi abitanti. In particolare, tutti gli immobili entro 50 anni dalla data di collaudo (circa 150.000 immobili su Milano, pari a quasi il 75% del patrimonio edilizio esistente) o, in assenza del suddetto certificato, dalla ultimazione, dovranno affidare ad un tecnico abilitato la verifica dell’idoneità statica.