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29 ottobre 2019

L'architettura e l’esperienza dello spazio

Cinque architetti internazionali di larga fama si confronteranno con il tema “L’architettura e l'esperienza dello spazio” nel ciclo di incontri “November Talks”, aperti a tutti gli appassionati ai temi dell'arte e dell'architettura, che si terranno ogni lunedì dal 4 novembre al 2 dicembre alle 14.30 a Palazzo Badoer e ai Tolentini.
“November Talks”, a cura di Renato Bocchi, è proposto dall’Università Iuav di Venezia insieme alla Sto Stiftung, fondazione tedesca da tempo attiva  nel settore dell’architettura in Europa, e con la collaborazione dell’Ordine degli Architetti, Paesaggisti e Pianificatori della Provincia di Venezia.Da tempo l'esperienza è diventata una parola chiave, che lega indissolubilmente la persona umana, l'utente, agli spazi architettonici, così come agli spazi urbani e paesaggistici. Al centro di questa esperienza non è più l'oggetto, ma la relazione degli oggetti tra loro e con gli utenti e fruitori. È proprio il passaggio dell'attenzione dagli oggetti alle relazioni, dalla struttura geometrica ai processi vitali, che costituisce uno degli elementi-cardine per il pensiero architettonico e una chiave di volta per comprendere il significato di molti recenti esperimenti dell'architettura contemporanea. La serie di conferenze e i dibattiti di “November Talks” hanno l'obiettivo di esplorare questo tema attraverso l'opera di figure di spicco dell'architettura contemporanea, con l'obiettivo di comporre un mosaico di posizioni e di esperimenti diversi ma correlati, anche in relazione con analoghe esperienze parallele nel campo delle arti visive e performative. Il ciclo avrà inizio lunedì  4 novembre con il giovane ma già affermato architetto cileno Guillermo Hevia Garcia, continuerà l’11 novembre con una delle figure più interessanti dell’architettura slovena, Maruša Zorec, il 18 novembre con la nota progettista catalana Carme Pinos, il 25 novembre con uno dei più famosi architetti portoghesi, Manuel Mateus, e si concluderà il 2 dicembre con Fabrizio Barozzi, ex-studente Iuav attivo a Barcellona nello studio Barozzi-Veiga e diventato una star internazionale dopo il conseguimento del Premio Mies van der Rohe alcuni anni fa.