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9 novembre 2012

L'architettura di Shigeru Ban per la ricostruzione del Giappone

Alejandro Aravena per il Cile, Ruatti Studio per l’Aquila, Shigeru Ban per il Giappone: gli architetti si tramutano in una sorta di corpo speciale, in un team di emergenza per fronteggiare e risolvere i danni causati dalle calamità naturali.
Tempistiche strette, materiali di facile reperimento, tipologie abitative in grado di ricreare l’intimità domestica perduta e restituire un focolare ai cittadini senza tetto: i progetti per le aree colpite dai recenti terremoti devono essere veloci, modulari, semplici da costruire; in grado di essere realizzati da un individuo qualunque che non abbia particolari cognizioni in termini di tettonica o di edilizia. 

Così il principale del gruppo Elemental ha governato l’urgenza sorta un anno fa in territorio sudamericano, creando abitazioni prefabbricate in poche settimane. 

Shigeru Ban, all’altro capo del mondo, interviene con un programma ancora più sollecito: un proposito ambizioso per il quale il progettista stesso ha raccolto i fondi necessari, avviando l’iniziativa già a fine marzo. L’architetto, nel tentativo di una celere ricostruzione del Giappone, ha sviluppato strutture di emergenza all’interno delle palestre e plessi scolastici nei cui spazi sono accolte le vittime del sisma; alloggi componibili costituiti da telai, da montare all’interno dei medesimi ambienti. 

Un sistema di partizioni realizzato grazie all’incastro di tubi di carta con tre differenti diametri consente di definire i singoli ricoveri e 15 mq sono la cifra di privacy destinata a ciascun nucleo familiare. Shigeru Ban realizza così un proposito che aveva iniziato a delineare già anni fa, con i casi di Kobe (1995), l’Aquila (2009) e Haiti (2010).
Vai alla scheda dello studio di progettazione: SHIGERU BAN ARCHITECTS