Dove sta andando il mattone italiano? Mercoledì 13 settembre 2017, presso il Palazzo Turati di Milano, ha cercato di dato una risposta la Conferenza Nazionale 2017 del Gruppo Tecnocasa. Ecco i nuovi trend, finalmente positivi.
Il mercato immobiliare sta cambiando rotta, riacquistando vigore.
In occasione del Convegno annuale, gli esperti del Gruppo Tecnocasa hanno spiegato come e perché, e in quale direzione.
Per comprendere appieno la rotta dell’immobiliare, tuttavia, è stato opportuno dedicare un congruo approfondimento anche agli aspetti socio-demografici in atto, nonché soffermarsi sul mercato creditizio e sulle importanti novità in ambito assicurativo.
Fabiana Megliola, responsabile Ufficio Studi del Gruppo, ha relazionato sul mercato immobiliare; Renato Landoni, presidente Kiron Partner, su quello creditizio. Infine, Michele Cristiano, amministratore delegato di CF Assicurazioni, è intervenuto sulle assicurazioni.
Soffermandoci sulla realtà immobiliare, i segnali positivi si confermano: le compravendite aumentano e i prezzi stanno ormai volgendo alla stabilità. Il mattone continua a interessare gli italiani, grazie ai valori ormai a livelli minimi, ai bassi tassi e a una rinnovata fiducia, alimentata da un discreto miglioramento del quadro macroeconomico del Paese.
A muoversi, nella prima parte del 2017, sono stati soprattutto gli acquirenti di prima casa, molti dei quali avevano atteso il combinarsi di queste condizioni favorevoli per acquistare, e gli investitori che, già nei semestri precedenti, avevano iniziato a riversare capitali nel settore, dopo alcuni anni di incertezze.
La domanda è in aumento e l’offerta inizia a diminuire, soprattutto sulle tipologie di qualità per posizionamento e stato di conservazione. I tempi di vendita sono in diminuzione rispetto a un anno fa: attualmente nelle grandi città sono di 141 giorni, nei capoluoghi di provincia di 167 giorni e nei comuni dell’hinterland delle grandi città di 162 giorni.
Nel primo semestre del 2017 le quotazioni immobiliari nelle grandi città sono in ribasso dello 0,4%. Si tratta della contrazione più contenuta finora registrata e che induce a credere che la stabilità sia prossima e la ripresa di valori vicina. Le zone centrali hanno ottenuto risultati migliori rispetto a quelle periferiche e semicentrali, grazie alle top location. Si rafforza nelle grandi città la tendenza all’acquisto a uso investimento con finalità turistica.
I capoluoghi di provincia mettono a segno una contrazione dei valori pari allo 0,8%, con una prestazione decisamente migliore rispetto al semestre precedente, mentre i comuni dell’hinterland delle grandi città chiudono il semestre con -1,1% senza evidenziare particolari cambiamenti.
In merito a domanda e offerta, il trilocale, con 40,1%, raccoglie la maggioranza delle richieste nelle grandi città. A seguire il quattro locali che raccoglie il 24,7% delle preferenze. Rispetto a sei mesi fa, si nota una diminuzione della concentrazione sui trilocali e un leggero aumento su monolocali, bilocali e quattro locali. Questo risultato si può spiegare con un ritorno d’interesse per i piccoli tagli da parte degli investitori. A Milano il bilocale torna a essere la tipologia più ricercata a poca distanza dal trilocale. Negli altri capoluoghi di regione è il trilocale, con il 54,6% delle preferenze, la tipologia più richiesta dai potenziali acquirenti. Dall’analisi delle compravendite si rileva poi che il 76,9% delle transazioni ha riguardato l’abitazione principale, il 17,6% la casa ad uso investimento ed il 5,5% la casa vacanza. Rispetto a un anno fa si rileva solo un leggero aumento della componente ad uso investimento. La qualità immobiliare continua a premiare:un lieve aumento dei prezzi spesso è stato registrato su immobili in buono stato.
Venendo alle locazioni, nel primo semestre del 2017 i canoni di locazione delle grandi città sono in aumento. Su tutte le tipologie si conferma il segnale positivo già intravisto nei tre semestri precedenti e attribuibile a una diminuzione dell’offerta e a una migliore qualità della stessa. Abbastanza invariata la distribuzione della motivazione della ricerca della casa in affitto: il 60% cerca la casa principale, il 36,6% lo fa per motivi legati al lavoro e il 3,4% per studio. In lieve aumento la componente lavorativa.
Infine, per il 2017 si prevede il raggiungimento della stabilità dei valori per le grandi città ed un’ulteriore diminuzione dei valori per l’hinterland delle stesse e per i capoluoghi di provincia. Prezzi in lieve rialzo sono attesi per il 2018 solo nelle grandi città (una crescita entro il 2%). Le compravendite potrebbero attestarsi intorno a 550-570 mila. Sul versante delle locazioni ci si aspettano ancora leggeri ritocchi al rialzo per le grandi città.
L’andamento generale dell’economia e dell’occupazione, nonché il comportamento degli istituti di credito, tuttavia incidono sulla fiducia dei potenziali acquirenti, e per ciò stesso contribuiranno a confermare o disconfermare tale scenario di mercato.