La fermata-museo permetterà di ammirare anche dalla storica piazza Nicola Amore il tempio romano rinvenuto nel 2004, attraverso una grande cupola trasparente.
Tra pochi mesi riaprirà la fermata Duomo della metropolitana di Napoli, sulla linea 1, una delle linee metropolitane più belle e suggestive al mondo. La stazione, oggetto di lavori di ristrutturazione assai complessi e laboriosi, è stata ripensata da Massimiliano Fuksas e dalla moglie Doriana Mandrelli, in una proposta presentata per la prima volta nel 2004, subito prima del ritrovamento di un basamento di un tempio risalente al I secolo dopo Cristo e di numerosi reperti di straordinario interesse. Tale scoperta ha ovviamente sconvolto il progetto iniziale, che è stato quindi rivisto per mettere in risalto l’antico monumento.
Per preservare il tempio è stata quindi pensata una struttura a bolla geodetica, con struttura in acciaio e vetro triangolare che consente alla luce naturale di illuminare direttamente i resti, in un interessante gioco tra l’esterno e il primo livello interrato, accessibile attraverso un percorso indipendente dall’ingresso alla metropolitana.
Il secondo livello interrato, a 40 metri di profondità, ospiterà invece la stazione vera e propria, l’esperienza fisica del viaggio urbano rappresentata attraverso texture geometriche che si inseguono tra colori e superfici specchianti. Il progetto prevede infatti l’applicazione di pannelli di acciaio retroilluminati e intagliati, che cambiano colore a seconda dei momenti della giornata e delle condizioni meteo esterne. La pavimentazione e le scale saranno in travertino mentre la scala di uscita sarà in pietra lavica.
Ad oggi sono stati presentati i primi render del progetto, il cui completamento è previsto per luglio 2021.