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12 maggio 2017

Jobs Act "Autonomi": è legge

E’ stata approvata in via definitiva, anche in Senato, la Jobs Act degli Autonomi. Sono molte le novità che arriveranno con la nuova legge e tra le principali vanno sicuramente segnalate le nuove iniziative per le indennità di maternità, che spetteranno alle donne con continuità lavorativa; la maggior tutela in caso di malattia e maggiori possibilità per partecipare agli appalti pubblici e allo Smart Workig. 
Un atto di giustizia per Confprofessionisti, Confassociazioni, Acta e Alta partecipazione, che in una nota congiunta hanno commentato: 
“Con l’approvazione del DL lavoro autonomo si compie un atto di giustizia nei confronti di milioni di professionisti italiani. il confronto avviato da oltre due anni tra Associazioni, Governo e Parlamento ha finalmente prodotto i suoi frutti, consentendo anche al nostro Paese di varare una riforma del lavoro autonomo al passo con i tempi. Rimangono comunque delle questioni aperte, a cominciare dall’equo compenso e dalla certezza dei pagamenti e senza ignorare il peso di un sistema fiscale che in termini di adempimenti diviene sempre più oppressivo e un sistema previdenziale da rendere più equo”. 

Esprime un parere favorevole anche Mariano Corso, Responsabile scientifico dell’Osservatorio Smart Working della School of Management Politecnico di Milano, che ha giudicato la norma un vero e proprio passo avanti per la diffusione del lavoro agile, anche tra PMI e Pubblica Amministrazione: 
“Sebbene non consenta di fare qualcosa in più rispetto a prima né tantomeno definisca obblighi di attuazione o incentivi, il testo enuncia principi e promuove diritti di grande valore, eliminando gli alibi di chi riteneva mancasse l’adeguato supporto normativo per il lavoro agile. Non esistono quindi più alibi sul lavoro agile”. 

Meno entusiasti i commenti di Emiliana Alessandrucci, presidente del Libero Coordinamento delle associazioni professionali (Colap): 
“Non possiamo che gioire a metà. Bene la parte sulle nuove tutele per la maternità, poco convincente il congedo parentale per le lavoratrici autonome: è impensabile stare a casa per un lungo periodo, così come avviene per le lavoratrici dipendenti; il cliente non ci aspetta!. Per quanto riguarda la malattia il provvedimento era necessario, vivevamo un’ingiustizia che è stata ora sanata, non esisteranno più i cittadini di serie b. Molto ancora si può fare : perpagamenti, incentivazione della fatturazione elettronicaanche per i privati, incentivi per la digitalizzazione, defiscalizzazione, semplificazione e maggiore valorizzazione delle competenze. Catastrofica invece la possibilità di esercitare solo per i professionisti ordinisti, specifici atti pubblici, che rischia di creare nuove riserve di legge”. 
Sull’equo compenso la presidente del Colap ha concluso: “Continuiamo a ribadire che non è uno strumento efficace né tantomeno applicabile, è un riportare il lavoro autonomo sotto l’immagine del lavoro dipendente, intanto potremmo lavorare con il nostro più grande cliente la PA per rivedere le gare al minimo ribasso e valorizzare anche con il compenso competenze e capacità”.