I dati del Ministero dell’Ambiente, aggiornati allo scorso giugno, stima in 832 i siti bonificati completamente, 339 parzialmente e oltre 30 mila quelli ancora in attesa.
Mancano però dal censimento le aree della Campania, della Sicilia e della Calabria, chenon hanno risposto al censimento ordinato dal Ministero.
Al netto delle informazioni mancanti, sarebbero le Marche la regione con una maggiore concentrazione di amianto da rimuovere, mentre in generale al sud si concentrerebbe il quantitativo maggiore rispetto al nord. In tutto si parla di oltre 30 milioni di tonnellate di amianto ancora da rimuovere da edifici, strutture, pannelli ondulati.
La scorsa settimana il ministro dell’Ambiente Galletti ha annunciato lo stanziamento di 8 milioni di euro da parte del Ministero per poter agire sui Siti di Interesse Nazionale (SIN) tramite opere di bonifica dall’amianto.
Sono quattro in particolare i decreti firmati, che destinano 3 milioni di euro alla bonifica di Casale Monferrato, 2 milioni alla zona di Brescia, 1,8 ai laghi del mantovano e 1,2 milioni alla bonifica del SIN di Crotone.
Intanto, il Comune di Bologna si muove autonomamente annunciando gli “stati generali contro l’amianto”, richiesti da tutte le forze politiche rappresentate in giunta. Sarà avviata un’istruttoria pubblica, la cui prima seduta avrà luogo il prossimo 2 dicembre, e a cui potranno partecipare associazioni e cittadini per un dibattito sulle tecniche di bonifica e sulle risorse necessarie ad attuarle (fonte Monitor Immobiliare).