Evento promosso da Ais, Associazione Italiana per la Sostenibilità nelle Infrastrutture, che si è tenuto lo scorso 10 dicembre a Roma
Il dibattito è stato l'occasione per incontrare i principali player del settore ed affrontare i temi legati alla sostenibilità infrastrutturale, anche con uno sguardo ai cambiamenti climatici e ai relativi costi per fronteggiarne rischi ed emergenze. Temi che Ais affronta quotidianamente per fornire modelli e risposte alla transizione green. Un confronto basato su esperienze concrete e soluzioni innovative, tra player già soci di Ais.
Dopo la conclusione del Pnrr risulterà decisivo il contributo della finanza, sempre più attenta agli Esg e Ais, in veste di osservatorio privilegiato nel settore delle infrastrutture sostenibili, intende lanciare un tavolo di lavoro per individuare un modello trasparente, oggettivo e comparabile per facilitare la valutazione dei livelli di sostenibilità sia delle organizzazioni (parte equity) che dei progetti (parte debito) per agevolare e rendere più attrattivi gli investimenti. Il tema affrontato, assumerà un'importanza strategica nei prossimi anni e si colloca nell'ambito di scelte e politiche volte ad ampliare le opportunità di un sempre più forte partenariato tra la domanda del sistema pubblico e l'offerta della finanza privata, attenta alla sostenibilità come fattore chiave nella concessione delle risorse.
L’incontro ha costituito quindi il primo momento di riflessione per la costruzione del modello, che proseguirà con l’avvio da parte di Ais di un Gruppo di Lavoro dedicato, fondato su una metodologia bottom up partendo proprio da esperienze e case study come quelli presentati in questa occasione da alcune delle principali stazioni appaltanti italiane.
L’Associazione, già nel Rapporto 2025 – Il Valore della Sostenibilità, ha lanciato la sua chiara visione: chi adotta pratiche Esg registra migliori performance economiche, maggiore capacità innovativa e un più facile accesso ai finanziamenti. Le aziende sostenibili mostrano rendimenti superiori: uno studio comparativo su 180 imprese ha rilevato che quelle ad alta sostenibilità hanno registrato una crescita del valore azionario superiore del 46% rispetto a quelle con basso impegno Esg.