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25 maggio 2018

Incontro con Marco Visconti, di MVarchitects

Modulo: Come siete riusciti ad ottenere l'incarico per la Torre Zucchetti?
Marco Visconti: L’incarico per la progettazione della Torre Zucchetti è arrivato direttamente dal Presidente dell’azienda, che conosceva i nostri progetti e aveva il desiderio di realizzare un edificio sostenibile e rappresentativo del concept aziendale, cioè del continuo aggiornamento e cambiamento che rende la Zucchetti una delle maggiori software house mondiali. L’edificio doveva essere flessibile, esplicitamente sostenibile, fruibile e confortevole all’interno. Appunto la flessibilità, soprattutto nell’utilizzo degli spazi interni, ha rappresentato il leit motiv del progetto, insieme al comfort delle persone che ogni giorno passano molte ore al lavoro all’interno di questi uffici, di fianco alle grandi vetrate, godendo di una bellissima vista, ma allo stesso tempo disturbati forse da una luce troppo intensa. Per questo motivo abbiamo cercato di calibrare l’entrata di luce naturale sia con sistemi esterni, i frangisole, sia con sistemi interni, quindi luce artificiale a led progressiva. Dal punto di vista del comfort ambientale abbiamo veramente lavorato molto, fin nel minimo dettaglio. 

Modulo: Vi siete quindi occupati sia della progettazione degli esterni sia dell’interior design? 
Marco Visconti: Si, abbiamo curato entrambi gli aspetti della progettazione. Quello che abbiamo cercato di trasportare all’interno del progetto, sia per quanto riguarda gli esterni, sia per gli interni, è il concept dell’azienda, quindi l’aggiornamento continuo dei programmi e della crescita delle persone che vi lavorano. L’azienda ha bisogno di cambiare, di crescere insieme ai suoi dipendenti, di funzionare in modo veloce e senza l’impiego di troppe risorse. In questo senso la flessibilità è stata una delle prime caratteristiche che abbiamo approfondito e che ha costituito un primo passo verso la sostenibilità. 

Modulo: La flessibilità potrebbe essere intesa anche come movimento e cambiamento. Come reagisce l’edificio ai cambiamenti climatici? Per esempio, i frangisole esterni sono fissi o mobili? 
Marco Visconti: I frangisole esterni sono fissi, e sono calcolati sulla media solare. La loro forma nasce proprio dal tracciato solare, dalla geometria dell’impronta energetica che colpisce l’edificio, sottolineandone il legame con la natura, soprattutto dal punto di vista formale. La Torre reagisce ai cambiamenti climatici, in qualche modo si protegge dal sole e dall’aumento di temperatura mantenendo al proprio interno un microclima stabile, sfruttando invece la potenza del sole per la produzione di energia elettrica attraverso l’utilizzo di pannelli fotovoltaici posti a sud. Dal punto di vista energetico abbiamo seguito le direttive del protocollo Leed Gold: l’edificio sfrutta la ventilazione naturale, è dotato di impianto geotermico grazie alla presenza nella zona di grandi quantità di acqua sotterranea, che incrementa l’apporto di energia per il raffrescamento d’estate e il riscaldamento d’inverno. Questi fattori sono essenziali per la strategia di progettazione sostenibile dettata dal protocollo Leed, che però non si ferma agli aspetti energetici, ma abbraccia altri ambiti, come la costruzione, la posizione dell’edificio, la scelta dei materiali e molto altro. Questo progetto è stato attuato su un edificio esistente, ed è un fattore altrettanto importante, perché i lavori di ristrutturazione che abbiamo eseguito sono stati veramente drastici. 

Modulo: Si trattava quindi di un edificio abbandonato? In quali condizioni versava? 
Marco Visconti: La Torre era un tempo occupata dagli uffici della Provincia di Lodi. Per qualche anno è rimasta inutilizzata, fino a quando la Zucchetti ha deciso di comprare l’immobile. Trattandosi di una vecchia costruzione il lavoro più consistente è stato quello di metterla a norma: abbiamo tagliato tutti gli impalcati delle scale, tagliato gli spigoli frontali grazie alla presenza di pilastri arretrati, sconvolto drasticamente l’impianto dell’edificio. Originariamente a pianta quadrata, il progetto ha assunto alla fine un conformazione curva, fluida, molto naturale. 

L'intervista integrale pubblicata su Modulo 412/2018
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