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27 ottobre 2022

In arrivo il campus dell’Accademia di Brera: verde, aule e residenze

Dallo scorso agosto sono in corso i lavori di bonifica per gli edifici del vecchio magazzino di smistamento presente al centro dell’ex Scalo Ferroviario di via Farini.
La prima stecca sarà aperta entro due anni e si aggiungerà allo storico edificio del centro di Milano. Così gli studenti dell’accademia, circa cinquemila iscritti, il trenta per cento internazionali, dal 2024 saranno distribuiti sia qui, al nuovo campus sia in via Brera.
Infatti prendono il via a breve i lavori di riqualificazione del Lotto A e B dell’ex Scalo Farini, un’area di circa 15mila metri quadrati che ospiterà gli spazi didattici e gli studentati del nuovo Campus delle Arti dell’Accademia delle Belle Arti di Brera.

Le attività di cantiere, che termineranno entro la fine del 2025, possono partire dopo il via libera del Consiglio di Stato sull’accordo di programma per la rigenerazione degli scali ferroviari, sottoscritto a giugno 2017 e frenato dal ricorso di alcuni residenti.

“Il magnifico palazzo di Brera, situato nel centro storico, non era pensato per ospitare i laboratori necessari – spiega il direttore dell’Accademia, Giovanni lovane, durante la conferenza stampa di presentazione dell’avvio dei lavori – . Da qui la necessità di creare nuovi spazi per i nostri studenti: laboratori moderni e contemporanei, progettati assieme al Politecnico di Milano, partner finanziario del progetto”.

Accanto agli spazi didattici sarà costruito uno studentato di 10mila metri quadrati per accogliere gli studenti fuori sede, che costituiscono il 30% degli iscritti all’accademia. Saranno alloggi che, sottolinea lovane, “vanno incontro anche alla difficoltà degli allievi di trovare studentati a prezzi calmierati”. Il progetto, del valore di circa 12 milioni di euro, è finanziato per il 50% da Regione Lombardia, che ha stanziato sei milioni di euro.

Allo scalo Farini troveranno spazio i laboratori pesanti, come quelli di scultura e scenografia. Arriverà anche il dipartimento delle Nuove tecnologie per l’arte che oggi è ospitato all’istituto Zappa e anche la scuola di restauro che si trova attualmente ad Arcore.

«Il progetto complessivo, opera da cento milioni per i due lotti, 20mila metri quadrati, dovrà essere completato entro il 2026 per poter utilizzare i fondi del Pnrr — ricordano la presidente Livia Pomodoro e il direttore Giovanni Iovane prima di mostrare il piano —. I lavori sono stati avviati con i 20 milioni di finanziamento ottenuti da Regione Lombardia e Cassa depositi e prestiti».
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