Qual è la modalità più idonea per pianificare, valutare, confrontarsi e portare a termine le grandi opere? Per la prima volta in Italia si parlerà “pubblicamente” di Dibattito Pubblico, il regolamento di consultazione della collettività sulle Grandi Opere infrastrutturali.
È giusto il Dibattito Pubblico? Quando deve essere aperto e su quali opere? Quali sono le modalità di svolgimento e da chi viene gestito?
Le novità introdotte dal “Dibattito pubblico” DPCM 76/2018: il 3 aprile, per la prima volta in Italia, verrà analizzata la metodologia del Dibattito Pubblico.
Diventato obbligatorio secondo l’art. 22 del nuovo Codice dei Contratti Pubblici, il Dibattito Pubblico (DP) è un processo di partecipazione e confronto pubblico proprio sulle opere di interesse nazionale – della durata di 4 mesi – che si avvia nella fase di elaborazione del progetto di fattibilità quando le alternative progettuali sono ancora aperte, e il proponente può ancora modificare il progetto. Il DP è obbligatorio per le opere tra i 200 e 500 MLN di euro, in base alla tipologia d’intervento.
Lo strumento è mutuato da quello francese del Débat Public ed è stato introdotto in Italia dal DPCM 76/2018 “Regolamento recante modalità di svolgimento, tipologie e soglie dimensionali delle opere sottoposte a dibattito pubblico” pubblicato in GU n.145 il 25 giugno 2018.
Di questo e delle grandi opere infrastrutturali del territorio Lombardo e Italiano si parlerà il 3 aprile in Regione Lombardia durante il convegno, che vedrà la presenza del Presidente Attilio Fontana, organizzato dal Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano, in collaborazione con Regione Lombardia e Fondazione Ordine Ingegneri di Milano, con la partecipazione di CeRSU Lombardia (Centro Regionale di Studi Urbanistici della Lombardia), CROIL (Consulta Regionale Ordini Ingegneri Lombardia), e la Consulta Regionale Lombardia Ordini degli Architetti.
L’obiettivo del convegno Le grandi opere infrastrutturali è approfondire, con i protagonisti del settore, decisori pubblici ed enti territoriali coinvolti, il quadro normativo attuale per comprendere se sussistano delle basi per rendere funzionale il nuovo procedimento previsto dal Codice dei Contratti.
Domande queste a cui verrà data una risposta mercoledì 3 aprile, dalle ore 9:00 alle 13:00, presso l’Auditorium Testori in Palazzo Lombardia.
Interverrano al convegno moderato da Gianni Verga, Presidente Collegio Ingegneri e Architetti di Milano, l’ufficio legislativo del MIT, le direzioni generali Infrastrutture e Ambiente della Regione, Ferrovie Nord, ANAS, TERNA e Fondazione Symbola.