Per la prima volta la Santa Sede entra nello spazio della Biennale di Architettura di Venezia, che aprirà i battenti il 26 maggio 2018 (fino al 25 novembre). E lo fa approdando all’Isola di San Giorgio con una sequenza di Cappelle, dal forte valore simbolico, che segnano un nuovo incontro tra arte e fede.
Il Padiglione Vatican Chapels, curato dal professor Francesco Dal Co per la Santa Sede, comprende un padiglione espositivo e 10 Cappelle, tappe di riflessione per chi visiterà il parco che le ospita, esteso per più di un ettaro e mezzo e circondato dalla Laguna.
La loro progettazione è stata affidata ad architetti internazionali, ciascuno per un’opera specifica.
Saint-Gobain è tra gli artefici che hanno realizzato questo progetto, fornendo vari materiali utilizzati in diverse delle costruzioni che lo compongono.
Il Gruppo, leader mondiale dell’edilizia sostenibile, ha fornito in particolare sistemi e materiali per la realizzazione della Cappella del Mattino, ideata e progettata dagli architetti Ricardo Flores ed Eva Prats, titolari dell’omonimo studio fondato nel 1998 a Barcellona.
Il sito prescelto si trova nella parte orientale dell'Isola, dove inizia la mattina e la Cappella può prendere il primo sole: qui la prima luce solare diventa visibile attraverso un raggio luminoso che attraversa un buco circolare posto nel muro.
È realizzata con un sistema in cemento alleggerito Saint-Gobain Gyproc su cui è applicata una finitura Saint-Gobain Weber di due differenti granulometrie e colori.
L’Isola di San Giorgio ha un ventaglio di passeggiate, partendo dal Chiostro del Palladio verso la Laguna. La Cappella del Mattino si trova lungo uno di questi lunghi sentieri, appena prima che la linea di camminata incontri l'acqua. Essa si presenta come una parete parallela al percorso: sul muro ha una porta che offre la possibilità di allontanarsi dall'itinerario comune per spostarsi nella foresta, abbandonando il destino noto offerto da questi percorsi lineari a favore dell'ignoto.
La Cappella del Mattino diventa così una porta per la foresta, verso la più grande entità a cui appartiene: una cupola naturale costituita dai rami degli alberi.
La condizione frammentaria della Cappella è completata dalla pineta e prende in prestito le qualità naturali dagli alberi: l'odore, l'aria fresca, i rumori e la luce. Entrambi gli elementi – costruito e vegetale – formano un unicum che abbraccia il visitatore e crea un luogo dove fermarsi e sostare.